Carattere di una fitocenosi, espresso da un numero o da una sigla che indica la superficie coperta, direttamente (per es., per le erbe) o per proiezione (per es., per gli alberi) dagli individui di una specie in una data area. La c. indica pertanto nei suoi vari gradi, da scarsa a totale, la dominanza e la frequenza di una specie in una cenosi.
Coltura di c. Coltivazione di una pianta che si espande in superficie in modo da coprire gran parte del terreno, come la batata.
Concimazione in c. Quella che si esegue non prima della semina, ma quando le piante hanno raggiunto uno sviluppo più o meno avanzato.
C. di borsa Nel caso di operazioni di borsa a termine, la somma richiesta dall’intermediario per garantirsi contro il rischio di perdite del committente. Viene anche denominata scarto e la sua misura non scende, di solito, al di sotto del 30% del controvalore dei titoli trattati.
C. di spesa Principio costituzionale (art. 81) secondo cui ogni legge che implica spese nuove o maggiori di quelle previste nel bilancio dello Stato deve indicare i mezzi, cioè le entrate, con cui farvi fronte. La norma relativa è tuttavia di frequente in parte elusa, giacché le leggi che comportano spese pluriennali o permanenti (per es., aumenti degli stipendi dei dipendenti statali) indicano con precisione solo per l’esercizio in corso l’entrata posta a c. delle spese, mentre per le uscite relative agli anni successivi tale indicazione avviene in modo generico (➔ finanziaria, legge).
Massa dei sedimenti e delle rocce sedimentarie che costituisce una frazione variabile dal 5 al 10% della litosfera ed è estesa superficialmente in modo discontinuo e non uniforme.
Nella geologia del petrolio, rocce di particolare importanza in quanto impediscono agli idrocarburi di disperdersi.
In geologia strutturale, il modo in cui una serie di formazioni geologiche, deformandosi, dà luogo a pieghe concentriche che si ammortizzano in corrispondenza di un livello di scollamento basale che le separa da uno zoccolo rigido sottostante (➔ tettonica).
Vaste estensioni di lave basaltiche messesi in posto durante effusioni vulcaniche grazie alla loro notevole fluidità.
L’insieme delle misure con le quali si provvede alla sicurezza dell’esercito e del paese prima dell’inizio delle grandi operazioni, mediante l’occupazione di determinate zone confinarie, per garantire lo svolgimento regolare della mobilitazione e delle successive operazioni iniziali di guerra.
Con riferimento a settori e momenti particolari nel corso delle operazioni di guerra, si chiamano azioni di c. quelle che provvedono al mantenimento di posizioni avanzate allo scopo di permettere movimenti strategici (ritirate e simili) nella zona retrostante.
C. aerea Complesso delle azioni aeree volte ad assicurare la protezione di operazioni terrestri, navali e aeree in una determinata zona; è detta anche c. di caccia e ombrello aereo.
C. radar Spazio aereo delimitato dalla portata efficace di un radar o di un complesso di radar, agli effetti della localizzazione di velivoli o di missili incursori.
I vari tipi di c. di edifici, che possono consistere di sistemi e materiali diversissimi, possono dividersi in tre categorie fondamentali: c. a tetto (fig. A), c. a terrazza (fig. B), c. a volta (fig. C). Le strutture portanti di c. sono staticamente tanto più importanti quanto maggiori sono le dimensioni dei vani liberi da coprire. Importanza particolare hanno perciò le c. dei fabbricati industriali in genere, richiedendosi normalmente per essi la disponibilità di grandi vani quanto più possibile esenti dall’ingombro di sostegni intermedi, nonché le c. di altri edifici destinati a scopi particolari, quali mercati coperti, sale di esposizione, teatri e sale cinematografiche, complessi sportivi coperti, aviorimesse ecc.