Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava schematicamente la palma della mano. Passata nell’alfabeto greco, prese la forma
nelle iscrizioni sinistrorse, e in quelle destrorse la forma
,
che finì col prevalere. Anche nell’alfabeto latino, derivato da quello greco come gli alfabeti italici, fu usata nei primi tempi a indicare la velare sorda ‹k›, essendo rappresentata dal segno C la correlativa sonora ‹ġ›. Quando poi questo segno passò a rappresentare la sorda e per la sonora fu adottato il nuovo segno G, la lettera K scomparve dall’uso, conservandosi come semplice arcaismo in alcune iscrizioni e nella scrittura di determinate parole (per es., Karthago = Carthago, e K. abbreviazione di Kalendae = Calendae). Nella scrittura delle lingue neolatine il k fu talvolta sostituito al c, nel Medioevo, per esprimerne il suono velare davanti a e o i (per es., ke = che). Nelle lingue germaniche invece, e così nelle altre non romanze che si servono dell’alfabeto latino, e a maggior ragione negli alfabeti derivati da quello greco, la lettera k si è conservata.
La lettera K indica una classe spettrale di stelle di colore giallo-rossastro e relativamente bassa temperatura (3500-5000 K): la classe comprende stelle nane (per es., 61 Cygni) e stelle giganti (per es., Arturo e Aldebaran).
In genetica, la lettera k (dall’iniziale dell’ingl. killer «uccisore») indica batteri endosimbionti che possono essere presenti nel protozoo Paramecium aurelia: le cellule di Paramecium aurelia che posseggono k liberano nell’ambiente tossine che non sono nocive per le altre cellule che contengono k, ma sono letali per le cellule che ne sono prive.
K indica un gene dominante di Paramecium aurelia; sembra che il protozoo possa mantenere come endosimbionti i batteri k solo se è presente il gene K.
La lettera K (iniziale del gr. κάλυξ «calice») nelle formule fiorali indica i costituenti del calice, cioè i sepali.
La lettera K è simbolo dell’elemento chimico potassio (lat. scient. Kalium).
La lettera k è il simbolo della costante di Boltzmann. In fisica atomica, K è il simbolo di uno dei livelli elettronici di un atomo: cattura K, processo in cui un protone del nucleo assorbe un elettrone del livello K, dando origine a un neutrone e a un neutrino. Indici K Descrivono l’attività magnetica terrestre. Per i mesoni K ➔ mesone.
In metrologia, la lettera K è il simbolo del kelvin, unità di misura della temperatura termodinamica nel SI. La lettera k è simbolo di kilo- e, premessa al simbolo di una qualsiasi unità di misura, ne moltiplica il valore per 1000 (kA, km ecc.).
medicina Vitamina K (dal ted. Koagulations-vitamin) Nome dato ad alcune sostanze chimiche, naturali o sintetiche, a struttura chinonica, dotate d’una particolare azione antiemorragica; di tali sostanze, alcune (vitamine K1 e K2) sono reperibili in natura, mentre altre (K3, K4, K5, K6 e K7) si preparano artificialmente. Una certa quantità di vitamina K si formerebbe anche nell’intestino a opera della flora batterica (Bacterium coli, soprattutto) per poi essere in parte assorbita e in parte eliminata con le feci. Ha funzione essenziale nei processi della coagulazione: essa è indispensabile alla formazione di protrombina a livello del fegato. La sua carenza (avitaminosi K) si manifesta con fenomeni emorragici.