Undicesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Λ, minuscolo λ), corrispondente alla consonante latina l.
biologia Fago l. Batteriofago che ha come ospite il batterio Escherichia coli. Su di esso sono stati compiuti numerosissimi studi riguardanti il controllo dell’espressione genica nei fagi e la ricombinazione (➔ batteriofago).
Simbolo usuale della lunghezza d’onda; è anche usata per indicare il coefficiente di dilatazione termica lineare.
In fisica subnucleare, Λ è il simbolo di un iperone.
Punto l. Punto critico di una sostanza, in quanto il diagramma di fase ha, nell’intorno della corrispondente temperatura (in particolare a 2,17K per l’He4), un andamento che ricorda la forma della lettera l.
L. calcolo (o λ-calcolo) Sistema formale sviluppato negli anni 1930 da A. Church, con il contributo di S.C. Kleene, allo scopo di studiare la computabilità delle funzioni. Church se ne servì per dare una risposta negativa (1936) al cosiddetto Entscheidungsproblem posto da D. Hilbert nel 1928: esiste una procedura meccanica capace di stabilire se una proposizione logica del primo ordine è sempre vera? Il l. calcolo è un formalismo in grado di descrivere in maniera rigorosa le funzioni matematiche ed è costruito in modo tale che a ogni espressione corrisponda un procedimento di calcolo ben definito; viceversa a ogni funzione calcolabile corrisponde un’espressione nel l. calcolo. Quest’ultimo può quindi essere considerato un linguaggio di programmazione universale e anzi può essere usato per dare una definizione di computabilità di una funzione. In questo senso il l. calcolo è un modello di computazione equivalente alla macchina di Turing. Molti linguaggi di programmazione funzionali, tra cui per es. il LISP, sono basati sul l. calcolo.
medicina Punto l. Punto antropologico del cranio corrispondente all’incontro della sutura sagittale con le suture parieto-occipitali dei due lati; deve il suo nome alla rassomiglianza del complessivo disegno delle 3 suture col segno della lettera. È detta sutura lambdoidea la sutura del cranio che unisce il margine posteriore delle due ossa parietali al margine superiore dell’occipitale.