Filosofo tedesco (Berlino 1882 - Gottinga 1927), fondatore della Neufriessche Schule, cioè della scuola filosofica mirante alla continuazione e all'approfondimento dell'interpretazione psicologistica del criticismo kantiano data da J. F. Fries. Organo di questa scuola, che raccolse intorno a sé molti aderenti (tra cui possono essere ricordati O. Apelt, P. Bernays, C. Brinckmann), furono le Abhandlungen der Fries'schen Schule.
Insegnò come libero docente dal 1909 e come professore dal 1919 presso l'univ. di Gottinga. Fondò, dopo la prima guerra mondiale, l'Internationaler Jugendbund, e successivamente un'organizzazione politica, l'Internationaler sozialistischer Kampf-Bund. Istituì inoltre, nel 1924, un Landerziehungsheim («Collegio di campagna») presso Melsungen, che avrebbe dovuto realizzare i suoi ideali educativi attraverso la vita comunitaria, concepita come preparazione a un'attività civile-politica in seno al movimento operaio. La scuola fu soppressa dai nazisti nel 1933.
Interessato al problema del metodo in filosofia come l'unica via per pervenire a una sua fondazione scientifica, si accostò ben presto alla «critica della ragion pura» kantiana, studiandone in modo particolare l'elaborazione fattane da J. F. Fries. Pubblicò, dal 1904 fino al 1918, una serie di quaderni dal titolo Abhandlungen der Fries'schen Schule (neue Folge), nell'intento di sviluppare una filosofia critica a partire dalle posizioni di Fries. Interpretando il kantismo soprattutto come una metodologia critica fondata sulla «fede nella ragione», a esso essenzialmente si ispirò nell'elaborazione della sua concezione etica, politica e pedagogica. Tra le sue opere principali si ricordano: Kant und die nichteuklidische Geometrie (1906); Über das sogenannte Erkenntnisproblem (1908); Die kritische Ethik bei Kant, Schiller und Fries. Eine Revision ihrer Prinzipien (1914); Ethische Methodenlehre (1915); Vorlesungen über die Grundlagen der Ethik (3 voll., 1917-32); Die Rechtswissenschaft ohne Recht (1917); Die Reformation der Philosophie durch die Kritik der Vernunft (1918); Öffentliches Leben (1918); Demokratie und Führerschaft (1920); System der philosophischen Rechtslehre (1920). Postumi sono apparsi anche: System der philosophischen Ethik und Pädagogik (1932); Beiträge zur Philosophie der Logik und Mathematik (1959); Fortschritte und Rückschritte der Philosophie. Von Hume und Kant bis Hegel und Fries (1962). N. rivolse soprattutto la sua attenzione ai problemi filosofici dell'etica, del diritto e della politica: ma tale orientamento fu determinato in lui da quella svalutazione dei problemi gnoseologici, che di tutta la sua filosofia costituisce il primo fondamento e a essa insieme attribuisce il principale interesse. N. vide infatti con grande chiarezza la contraddizione in cui si avvolgeva qualsiasi gnoseologia, condannata sempre a presupporre, nel suo atto, una conoscenza che, determinando il criterio della verità, non poteva per ciò stesso essere determinata da quel criterio. Di qui lo «psicologismo», con cui egli intendeva rivalutare le dottrine non gnoseologiche del kantismo: «psicologismo» che, se nella sua antitesi al criticismo poteva sembrare arretrato, costituiva in realtà un più diretto richiamo alla concreta introspezione dell'autocoscienza, non condizionata da contraddittorie ipoteche gnoseologiche.