Città capitale della Norvegia (fino al 1925 Christiania o Kristiania; 1.012.225 ab. nel 2017), capoluogo di due contee: la contea di O. coincidente con l’area urbana (454 km2), e la contea di Akershus (4918 km2 con 518.567 ab. nel 2008). Situata nella parte interna della diramazione settentrionale del fiordo omonimo, sorge nel punto di incontro di alcune valli che funzionano da assi di collegamento con importanti aree produttive, nel Centro e nell’Ovest del paese. Il ruolo urbano-territoriale di O., storicamente legato all’espletamento di funzioni commerciali e produttive essenziali nel contesto economico nazionale, è strettamente legato all’attività della città come centro portuale internazionale (il porto possiede una delle principali flotte del mondo) e nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie. Lo sviluppo economico, che ha fortemente influenzato la notevole crescita demografica del 20° sec., si è fondato su attività commerciali e industriali di livello avanzato: i principali settori produttivi sono quelli elettrotecnico, chimico, metallurgico, meccanico, cantieristico e della produzione di beni di largo consumo, quali i comparti tessile, alimentare, della carta e del vetro. Rilevanti le funzioni terziarie (imprese finanziarie, assicurative, centri di ricerca). Le strutture portuali, praticabili durante tutto il corso dell’anno, penetrano profondamente nell’abitato mediante i bacini di Bjorvik e Pipervik. O. dispone di due aeroporti. La sua università fu istituita nel 1811.
Fondata intorno al 1050 da re Aroldo III, alla fine dell’11° sec. la città fu eretta in sede vescovile; con re Haakon V (1299-1319) divenne la fortezza principale (Akershus) e la capitale del regno. Con la carta di privilegi del 1286 lo sviluppo commerciale e industriale di O. restò affidato ai mercanti tedeschi di Rostock, che vi esercitarono l’assoluto monopolio economico sino al 1508, quando re Cristiano II estese ai Norvegesi gli stessi diritti. Dalla fine del 16° sec. O. costituì uno dei centri principali dell’umanesimo in Norvegia; distrutta da un incendio nel 1624, fu riedificata e ribattezzata Christiania in onore di re Cristiano IV. Quando i regni uniti di Danimarca e Norvegia furono trascinati nelle guerre napoleoniche, fu la residenza del governo provvisorio norvegese (1807); dopo la separazione dalla Danimarca (1814) divenne la capitale del regno, residenza del governo e sede del Parlamento.
Città dal marcato carattere moderno, dell’O. antica restano solo alcune tracce: una chiesa (Gamle Akerskirke) e resti di S. Hallvard (12° sec.); la fortezza di Akershus (14° sec., ricostruita nel 17°); la cattedrale (1697), completamente restaurata nel 19° sec. e nel 1950. Del 19° sec. sono importanti edifici: il Palazzo Reale (1824-48); l’università (1853); il parlamento (1866). Tra le realizzazioni del 20° sec.: il municipio (A.R. Arneberg e M. Poulsson) e la Loggia di Odd Fellow (G. Blackstad e H. Munthe Kaas). Di inizio 21° sec.: opere degli studi di A. Henriksen; di Jarmud/Vigsnæs; L. Hagem ecc.
Grandioso il parco di Frogner con sculture di G. Vigeland. Tra gli importanti musei cittadini: Galleria Nazionale; Museo d’arte contemporanea; Museo Storico (preistoria ed etnologia); Museo di E. Munch; Museo d’arte moderna Astrup Fearnley; nelle vicinanze il Museo del folclore, il Museo delle navi vichinghe, il Museo della navigazione e quelli dedicati a due famose imbarcazioni: il Fram, usato da F. Nansen e da R. Amundsen, e il Kon Tiki con cui T. Heyerdahl attraversò il Pacifico.
Accordi di O. Accordi, chiamati ufficialmente Dichiarazione dei Principi riguardanti progetti di autogoverno ad interim o Dichiarazione di Principi (DOP), stipulati a O. il 20 agosto 1993 tra il governo israeliano e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), nell’ambito del processo di pace in Palestina. Il 13 settembre a Washington seguì la cerimonia ufficiale delle firme di Y. Arafat (per conto dell’OLP) e di S. Peres (Stato d’Israele).
Il secondo Accordo ad interim sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza (detto anche Oslo 2) fu firmato il 28 settembre 1995 e conferì ai Palestinesi l’autogoverno a Betlemme, Hebron, Jenin, Nablus, Qalqilya, Ramallah, Tulkarm e ad altri 450 villaggi.
Convenzione doganale di O. Conclusa il 22 dicembre 1930 tra Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Olanda, Danimarca, Norvegia e Svezia (i cosiddetti Stati di O.), introduceva una riduzione reciproca delle tariffe doganali tra gli Stati contraenti. La sua efficacia fu compromessa dalla svalutazione della sterlina del 1931. Sulla sua esperienza si basarono, successivamente, l’unione del Benelux e il processo di integrazione istituito dall’EFTA.