Popolazioni, caratterizzate da bassa statura (meno di 150 cm), tra loro notevolmente diverse per cultura e organizzazione sociale, diffuse nell’Asia insulare (Andamanesi del Golfo del Bengala, Semang della Penisola di Malacca, Aeta delle Filippine), nella Nuova Guinea (Tapiro) e, soprattutto, nell’Africa equatoriale (BaMbuti, Baka, Batwa). La statura ridotta (pigmeismo) è una caratteristica normale, ereditaria; non rappresenta un’anomalia, bensì un carattere fisiologico: infatti le proporzioni fra i diversi organi del corpo sono conservate e lo sviluppo psichico è normale.
I vari gruppi considerati P. hanno di solito un’economia basata sulla caccia, sulla raccolta e sulla pesca (Andamanesi); la loro cultura materiale non è molto complessa (capanne ad alveare o semplici ripari e paraventi, vestiario ridotto, quasi ovunque mancanza del vasellame ad eccezione di alcuni gruppi batwa dell’Africa interlacustre specializzati proprio nella fabbricazione di vasellame in terracotta) e tuttavia vi si riscontrano elementi come l’arco (BaMbuti, Andamanesi), la piroga con rozzo bilanciere, e la ceramica (Andamanesi). L’organizzazione sociale è incentrata sulla famiglia, dato appunto il carattere dell’economia e dell’habitat nel quale tali gruppi di solito vivono; tra i BaMbuti, però, si hanno forme di aggregazione interfamiliare su base parentale, con un anziano che funge da guida. Sempre tra i BaMbuti vi è la caratteristica società Tore, nel cui ambito si consacrano i cacciatori che hanno raggiunto la virilità, e che hanno anche funzioni etico-economiche (tabù alimentari, restrizioni di caccia ecc.). Le ricerche etnografiche hanno evidenziato la complessità della produzione culturale pigmea soprattutto per ciò che concerne la musica e la pittura su corteccia battuta. Inoltre, si è verificato come le società pigmee (perlomeno quelle africane) debbano essere comprese a partire dalla complessa rete di scambi e interazione con i gruppi di agricoltori insediati nei territori circostanti la foresta.
Presso gli antichi Greci, erano chiamati P. gli appartenenti a un favoloso popolo di nani, localizzati solitamente presso le sorgenti del Nilo, o un popolo dell’Indo, o anche di Tracia o di Libia, menzionati già da Omero (III libro dell’Iliade). La leggenda tipica dei P. è la loro lotta contro le gru, causata dal fatto che una loro donna (o regina), Enoe (o Gerana), madre di Mopso, non avendo reso il culto dovuto a Era, era stata da questa trasformata in gru e cercava perciò, insieme con le altre gru, di riprendere il figlio rimasto presso i P.; ma essi con le grida e con le armi e cavalcando dei caproni si sforzavano di ricacciare gli odiati uccelli.