Individuo che, per ragioni essenzialmente politiche, ma anche economiche e sociali, è costretto ad abbandonare lo Stato di cui è cittadino e dove risiede, per cercare rifugio in uno Stato straniero. R. nazionali Persone che cercano rifugio nello Stato di cui sono cittadini, in seguito al trasferimento a un altro Stato o all’occupazione bellica delle regioni in cui risiedevano.
Dalle origini alla Seconda guerra mondiale. Il problema dei r. si affacciò sulla scena europea all’inizio degli anni 1920, quando un gran numero di persone provenienti in massima parte dalla Russia e dai territori già soggetti alla sovranità dell’Impero ottomano si vide costretto all’esilio sotto la pressione dei capovolgimenti politici seguiti alla Prima guerra mondiale e alla Rivoluzione russa. I primi strumenti internazionali furono elaborati, nel quadro della Società delle Nazioni, nel tentativo di rispondere a situazioni particolari: il Consiglio della Società delle Nazioni adottò una prima risoluzione sui r. il 26 febbraio 1921 e successivamente, il 27 giugno dello stesso anno, decise la costituzione di un Alto commissariato per i r., affidandone l’incarico a F. Nansen che si occupò (1921-29) dei r. russi, armeni e greci, per i quali adottò il passaporto Nansen, primo esempio di documento di viaggio internazionale per i rifugiati. Successivamente, sempre nell’ambito della Società delle Nazioni, furono adottati ulteriori strumenti internazionali: l’accordo del 12 maggio 1926, sui r. russi e armeni; l’accordo del 30 giugno 1928, sui r. assiri o assiro-caldei e turchi. Dopo la morte di Nansen, nel 1930, fu costituito un nuovo organismo per la protezione dei r., detto Ufficio Nansen, le cui funzioni, insieme a quelle dell’Alto commissariato per i r. provenienti dalla Germania, istituito nel 1933 in seguito al flusso di persone che fuggivano il regime nazista, furono assunte, a partire dal 1° gennaio 1939, da un nuovo Alto commissariato.
Nel corso degli anni 1930 il flusso dei r. fu ulteriormente alimentato dall’avvento di regimi autoritari in alcuni paesi europei, ma l’approccio rimase invariato: si ebbero così la Convenzione del 28 ottobre 1933, sui r. spagnoli; la Convenzione del 10 febbraio 1938, sui r. provenienti dalla Germania; il Protocollo del 14 settembre 1939, sui r. austriaci. Il dopoguerra. Al termine della Seconda guerra mondiale, le potenze alleate crearono l’UNRRA (United Nations Rehabilitation Relief Agency), che si occupò, fino al 1947, del rimpatrio dei prigionieri di guerra e di determinate categorie di rifugiati. In seguito all’avvento dell’ONU, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite trasferì le competenze dell’UNRRA e dell’Alto commissariato istituito nel 1939 all’Organizzazione internazionale per i r., con mandato limitato fino al 1952. In vista dello scadere di tale termine, l’Assemblea generale diede vita, il 3 dicembre 1949, all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Rifugiati. Diritto dell’Unione Europea
Rifugiati. Diritto internazionale