Non esiste una precisa linea di delimitazione tra spazio atmosferico e spazio extra-atmosferico. Si assume tuttavia che essa si collochi al più basso perigeo raggiungibile da un satellite terrestre, che, a seconda delle diverse opinioni degli Stati, è compreso tra 84 e 110 km al di sopra del livello del mare.
Il lancio del primo satellite russo Sputnik il 4 ottobre 1957 e la corsa allo spazio a scopi di difesa militare ha determinato una rapida evoluzione della disciplina giuridica dello spazio extra-atmosferico. Il regime giuridico è costituito da un nucleo di principi generali, consolidatosi nel diritto internazionale tra il 1961 e il 1967, e da un insieme di norme contenute nei cinque trattati spaziali elaborati nell’ambito delle Nazioni Unite: il Trattato sullo spazio esterno del 1967, che regola le attività degli Stati nell’esplorazione e l’uso dello spazio extra-atmosferico; l’Accordo sul salvataggio degli astronauti del 1968; la Convenzione sulla responsabilità per danni causati da oggetti spaziali del 1972; la Convenzione sulla registrazione degli oggetti lanciati nello spazio del 1975; l’Accordo relativo alle attività degli Stati sulla Luna e gli altri corpi celesti del 1979.
Regime dello spazio extra-atmosferico. - Il regime giuridico si fonda essenzialmente sul principio in base al quale lo spazio e i corpi celesti non sono soggetti a occupazione o appropriazione statale. L’esplorazione e l’utilizzazione dello spazio costituiscono appannaggio dell’umanità intera e gli Stati devono cooperare nelle attività spaziali.
Nello spazio gli Stati sono responsabili per tutte le attività, proprie e svolte dai privati con la loro autorizzazione e sotto il loro controllo; essi sono tenuti alla registrazione degli oggetti spaziali lanciati in orbita.
Le attività spaziali per considerarsi lecite devono essere pacifiche. L’attività militare non è vietata, purché sia un’attività non aggressiva e conforme al principio di denuclearizzazione dello spazio.
L’Italia e le attività spaziali: considerazioni sull’opportunità di una legge spaziale italiana di Valentina Mariani