In vulcanologia, fenomeno pseudovulcanico consistente nell’emissione naturale di gas endogeni, in prevalenza vapor d’acqua con acido carbonico, cloridrico, solfidrico ecc., che si manifesta per lo più in cavità sotterranee (grotte, caverne ecc.) aperte entro rocce che, per essere più o meno fratturate, favoriscono l’ascesa dei gas.
Apparecchio di riscaldamento locale in cui la produzione di calore è ottenuta bruciando combustibili solidi, liquidi o gassosi, oppure a spese di energia elettrica.
Sono apparecchi, utilizzati ancora nell’Europa settentrionale, costruiti principalmente di terracotta, ghisa, lamiera di ferro: il focolare è completamente racchiuso in un involucro entro il quale avviene la combustione e la cui superficie esterna cede calore all’ambiente. I prodotti della combustione, dopo aver percorso in uno o più giri l’interno della s. vengono inviati al camino per l’espulsione all’esterno. Le s. metalliche sono rivestite all’interno di materiale refrattario in modo da evitare temperature superficiali superiori a 50 °C. Come combustibile si utilizzano generalmente legno, coke, antracite ecc.
Sfruttano la combustione catalitica, detta anche senza fiamma o di superficie, che avviene quando il combustibile e il comburente, generalmente allo stato gassoso, reagiscono sulla superficie di un opportuno catalizzatore solido. Se il catalizzatore è fortemente attivo, come il platino, la temperatura di combustione può essere sensibilmente inferiore a quella di infiammabilità. La combustione catalitica ha il vantaggio di essere completa (per la presenza del catalizzatore), senza formazione di incombusti nocivi, quali l’ossido di carbonio; inoltre, per la più bassa temperatura dei prodotti della combustione, permette di raggiungere più elevati rendimenti. Il calore è trasmesso all’ambiente da riscaldare per irraggiamento e per convezione. Il combustibile è normalmente gas liquefatto o gas di città.
Utilizzano come combustibile cherosene o, meno comunemente, gasolio. Sono di lamiera stampata e verniciata a caldo, e hanno una forma compatta, simile a un parallelepipedo. Si possono distinguere principalmente: una camera di combustione provvista di uno o più bruciatori; un circuito per l’alimentazione del combustibile proveniente da un serbatoio posto all’interno della s. o in vicinanza; un circuito per l’immissione dell’aria necessaria alla combustione; un circuito per lo smaltimento dei prodotti della combustione; alcune apparecchiature di sicurezza per impedire la fuoriuscita del combustibile dal bruciatore. Queste s. sono sempre provviste di un camino per l’eliminazione dei prodotti della combustione.
Utilizzano combustibili gassosi (gas di città, metano, gas liquefatti ecc.). Possono essere di due tipi, a convezione oppure a irraggiamento, a seconda del meccanismo con cui il calore viene prevalentemente trasmesso all’ambiente.
Le s. a convezione hanno forma e struttura simili a quelle di una s. a combustibile liquido: la ventilazione è naturale o forzata. Sono provviste di dispositivi per l’introduzione e la regolazione dell’aria, e in alcuni casi di dispositivi per il controllo della temperatura e del consumo; inoltre, alcune hanno un umidificatore incorporato. Sono dotate di un dispositivo di sicurezza munito di termocoppia, la quale, quando viene riscaldato il relativo punto caldo mediante la fiamma pilota, apre la valvola di ammissione del gas; quando quest’ultimo cessa di fluire, la fiamma pilota si spegne e la termocoppia, raffreddandosi, chiude la valvola, determinando l’interruzione dell’afflusso di gas. Un altro sistema di sicurezza interrompe il flusso del gas quando la percentuale di anidride carbonica supera l’1,5%. Le s. sono normalmente munite di camino per l’eliminazione dei prodotti della combustione.
Le s. a irraggiamento, dette anche a raggi infrarossi, sono di potenza inferiore alle precedenti, non hanno generalmente un camino e sono usate in ambienti non troppo grandi e per utilizzazioni intermittenti: le fiamme prodotte dalla combustione del gas portano all’incandescenza un elemento di materiale refrattario variamente sagomato, che irraggia calore nell’ambiente: una superficie riflettente, d’acciaio o di alluminio, di forma ondulata o a paraboloide, serve a diffondere il calore.
Utilizzano il calore prodotto per effetto Joule in resistenze metalliche (fili, nastri ecc., avvolti su elementi refrattari), montate entro contenitori di protezione anch’essi metallici. Il calore viene ceduto all’ambiente prevalentemente per convezione o irraggiamento. Nel primo caso si hanno radiatori elettrici o termoconvettori, nel secondo caso le s. elettriche si dicono a irraggiamento o a raggi infrarossi. Nei termoconvettori l’involucro si presenta aperto inferiormente e superiormente e l’aria, richiamata per effetto camino in basso, si scalda e torna in ambiente dall’apertura in alto. Nelle s. elettriche a irraggiamento le resistenze portate ad alta temperatura emettono energia raggiante che viene distribuita in ambiente per mezzo di specchi opportunamente disposti. La regolazione nelle s. elettriche è effettuata variando il numero delle resistenze alimentate.
Nella costruzione navale, s. per cordami, recipiente, pieno di catrame, liquido e bollente, dove si immergono, facendoveli scorrere, i trefoli dei cavi da incatramare; s. di legnami, specie di caldaia, dove si scaldano con vapore acqueo le tavole di legname, per poterle poi foggiare a volontà.