trauma In generale, lesione causata da un agente o azione esterna. botanica In alcune piante lo stimolo traumatico può determinare un movimento nastico (traumatonastia), molto evidente per es. nella sensitiva in cui, se si scotta una fogliolina senza toccare la pianta, le altre foglie si abbassano.
La traumatotassi è il movimento dei nuclei delle cellule prossime a una ferita fatta su un organo; il movimento è positivo, perché i nuclei migrano in direzione della ferita.
Il traumatotropismo è l’incurvamento di un organo vegetale in accrescimento, per es., di un apice radicale, indotto da uno stimolo traumatico, quale la presenza di un ostacolo lungo l’asse di accrescimento; si tratta di un tropismo positivo se l’organo si curva dalla parte della ferita, negativo nel caso contrario.
In fitopatologia, il traumatoparassita è il parassita che può infettare una pianta solo se penetra attraverso una ferita, di norma per mezzo di spore o conidi. medicina Lesione prodotta nell’organismo da un qualsiasi agente caratteristicamente capace di azione improvvisa e rapida, concentrata, cioè, in un assai breve spazio di tempo. I t. più comuni sono: contusione, commozione, schiacciamento, ferite ecc. Il t. può determinare modificazioni generali più o meno evidenti nell’organismo (sindrome generale di adattamento, sindrome da schiacciamento ecc.) per cui si parla di malattia traumatica. Il termine traumatismo è, invece, in genere riferito alle sole manifestazioni locali. T. da parto Quello sofferto dal nascituro durante l’espulsione attraverso il canale del parto; è causa di lesioni riguardanti la parte presentata (per es., ematoma da parto) e di lesioni dovute alle manovre eseguite durante il parto (per es., paralisi ostetriche).
La traumatologia è la disciplina che si occupa dello studio e cura delle lesioni traumatiche, con particolare riguardo a quelle da agenti meccanici (fratture, lussazioni, distorsioni ecc.). Fa parte integrante della chirurgia generale e, per le lesioni coinvolgenti determinati organi e sistemi, delle particolari specialità, quali l’oculistica, l’otorinolaringoiatria, la neurochirurgia ecc.; limitatamente alle lesioni dello scheletro e dell’apparato locomotore costituisce specialità a sé. La sua storia, alle origini, si confonde con quella della chirurgia. I più antichi riferimenti si possono forse considerare quelli contenuti in un papiro del 1770 a.C. Nel trattamento delle fratture progressi particolarmente significativi furono conseguiti nel 19° sec., a opera del chirurgo svizzero J. Sauter (1766-1840), che per la riduzione delle fratture del femore propose il metodo della trazione continua applicata sull’arto in toto; l’opera innovatrice di A. Codivilla migliorò poi il metodo di Sauter, applicando la trazione direttamente sullo scheletro, metodo a sua volta soppiantato da quello della pratica chirurgica della riduzione della frattura. Nel 20° sec. l’affinamento delle tecniche, l’aumento dei t. sul lavoro e l’incremento del traffico automobilistico e dell’attività sportiva hanno accresciuto l’importanza della traumatologia, nel cui ambito si sono manifestate ulteriori differenziazioni, con la traumatologia di guerra, l’infortunistica, la forense. Quest’ultima studia le lesioni traumatiche al fine di accertare il mezzo o l’agente traumatico, nonché le sue modalità e finalità; le conseguenze dell’azione lesiva (morte, malattia temporanea o permanente, mutilazioni ecc.), valutandone l’entità ai fini di accertamenti di natura penale (lesioni lievi, gravi, gravissime) o civile (entità del risarcimento).
La traumatofilia è la tendenza abnorme a farsi ripetutamente operare senza alcun fondamento, fingendo sintomi che richiedono l’intervento chirurgico (detta anche sindrome di Münchhausen). psicologia T. psichico Turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva; l’evoluzione del t. è condizionata dalle caratteristiche individuali, cioè dalla suscettibilità agli agenti emotivi e dalla capacità o meno di canalizzarne o liquidarne gli effetti.
In psichiatria, la neurosi traumatica è una sindrome neurotica consecutiva a t. improvvisi psichici (avvenimenti inattesi e di breve durata) o fisici (per es., incidente stradale). La psicosi traumatica è una psicosi acuta consecutiva a un t. cerebrale, sia commotivo sia contusivo; presenta sempre disturbi della coscienza, con confusione mentale.