V1, V2, V3 Le tre principali ‘armi segrete’ con cui i Tedeschi tentarono di risollevare le loro sorti sul finire della Seconda guerra mondiale. La V1, la cui sigla ufficiale era Fi103, dal nome della prima ditta costruttrice, la Fieseler A.G. di Kassel, era una bomba volante della Luftwaffe, e precisamente un piccolo aereo senza pilota (fusoliera di 8 m ca., apertura alare 5 m), di massa 2130 kg, propulso da un pulsoreattore sistemato sopra la fusoliera e lanciato mediante un razzo a perossido di idrogeno su una rotaia inclinata diretta verso l’obiettivo. Il progetto della V1 fu avviato a partire dal 1936 (il pulsoreattore, ideato da P. Schmidt, di Monaco, era già operativo dal 1929) e intensificato a partire dal 1942; la costruzione in serie ebbe inizio nel settembre 1943 e proseguì sino alla fine della guerra, principalmente nel gigantesco stabilimento sotterraneo di Nordhausen (in cui venivano montate anche le V2). L’uso bellico iniziò il 13 giugno 1944, con un bombardamento della zona di Londra da basi sulla costa della Manica; sino alla fine della guerra furono prodotte circa 30.000 bombe (di cui 23.000 nel solo 1944). La V1 fu un’arma essenzialmente terroristica, ma poco rilevante dal punto di vista strettamente militare a causa della scarsa precisione, della non manovrabilità, della bassa quota e della bassa velocità: passata la sorpresa iniziale, la difesa diventò molto efficace, giungendo ad abbattere oltre il 70% delle bombe.
La V2, la cui sigla ufficiale era A4 (Aggregat 4), era un missile monostadio a propellenti liquidi, alto 14 m e di massa 12 t, con carico utile di quasi una tonnellata di alto esplosivo, traiettoria suborbitale, gittata di circa 300 km, provvisto di radiocomando e guida giroscopica. Il suo progetto si può far risalire al 1932; la costruzione in serie iniziò nel 1943 e sino alla fine della guerra ne furono costruiti 5789 esemplari; l’uso bellico iniziò l’8 settembre 1944, con un bombardamento su Londra. Complessivamente giunsero 1115 missili sulla Gran Bretagna (principalmente nella zona di Londra) e 1675 su obiettivi continentali (principalmente la città di Anversa). La supremazia degli Alleati nei cieli rese peraltro molto difficoltosi la costruzione, il trasporto e il lancio di collaudo dei missili.
La V3 era un cannone a grandissima gittata (200 km ca.) con una canna del calibro di circa 10 cm e lunga 120 m, incassata in una struttura di cemento armato; il principio di funzionamento era basato sull’accensione successiva di cariche di lancio regolarmente disposte lungo la canna, in camere laterali. Il progetto, camuffato sotto la denominazione di Hochdruckpumpe («pompa ad alta pressione»), raggiunse la fase operativa nel maggio 1943, allorché fu iniziata la costruzione di una grande batteria sotterranea a Mimoyecques, sulla costa francese della Manica, a 150 km da Londra; la batteria comprendeva due complessi di 25 canne, orientati per colpire la capitale inglese al ritmo di una salva al minuto. L’arma non fu usata: nel novembre 1944 un bombardamento aereo danneggiò gravemente la postazione, scambiata per una base di lancio dalle V2. Furono tuttavia realizzate altre due batterie con minore numero di canne più corte, utilizzate durante l’offensiva delle Ardenne (dicembre 1944) e successivamente distrutte dai Tedeschi nel corso della ritirata.