Maniera d’arte elaborata, dotta, raffinata, propria della letteratura e della poesia greca (Callimaco, Teocrito ecc.) nel periodo detto alessandrino o ellenistico (4°-1° sec. a.C. ➔ ellenismo).
Preannunciato in molti suoi aspetti dall’arte d’Euripide, l’a. si afferma nel mondo greco quando – mutatesi ormai radicalmente le condizioni della vita politica, sociale, religiosa – la letteratura si volge alla grande tradizione classica come oggetto d’imitazione e di studio filologico e critico. Caratteristici di un ambiente saturo di cultura sono la ricerca di episodi mitici ignorati e reconditi, la commistione dei generi letterari, l’introduzione nella materia eroica di notazioni sentimentali, di scene idilliche o di genere, di particolari preziosi, di descrizioni minute e precise. Tipici anche i tentativi di evadere verso un mondo semplice e primitivo (idillio pastorale), facendo mostra di una ingenuità che in verità è artificio. Alla poesia ellenistica s’ispirarono in Roma i poeti neoterici, primo fra gli altri Catullo, e quelli della generazione seguente: Virgilio, gli elegiaci, in particolare Ovidio.
In riferimento a letterature diverse dalla greca il termine a. si usa quando in esse compaiono analogie di atteggiamenti stilistici, determinate da esigenze culturali simili a quelle che influirono sulla poesia alessandrina; in senso stretto, implica una precisa intenzione di imitare i poeti ellenistici, presi a modello di stile. L’a. esercitò i suoi primi influssi sull’arte europea attraverso i poeti latini, ma ben presto anche i greci furono noti e imitati direttamente, soprattutto dopo la divulgazione dell’Antologia Palatina, iniziata con la stampa a Firenze dell’Antologia Planudea alla fine del 15° secolo. Fenomeni del tardo Rinascimento, come per es. l’arguzia concettosa o le macchinose trame dei romanzi in letteratura, sono in diretto rapporto con l’a. classico, il cui influsso è altresì ravvisabile nella letteratura del Settecento (per es. A. Pope). L’a. delle letterature moderne e contemporanee viene di fatto a identificarsi con ogni forma d’arte estremamente elaborata: dal neoclassicismo fiorito nel segno della grazia (Foscolo, appunto, delle Grazie), al parnassianesimo e al decadentismo, da Ch.-M.-R. Leconte de Lisle a P. Loüys, al D’Annunzio del periodo ‘bizantino’, al Pascoli dei Poemi conviviali.