In biologia molecolare, regolazione della fine della trascrizione dell’RNAm, coinvolta nel controllo dell’espressione di alcuni operoni batterici. L’a. è ben conosciuta nella trascrizione dell’operone triptofano. Se nella cellula la quantità di triptofano è sufficiente, la trascrizione si arresta in corrispondenza di un tratto di DNA, chiamato attenuatore, producendo un frammento molto piccolo di RNAm che non codifica tutti i geni necessari alla sintesi del triptofano. La trascrizione riprende normalmente quando la concentrazione di triptofano risulta insufficiente.
In microbiologia, fenomeno scoperto da L. Pasteur, consistente nella diminuzione della virulenza di microrganismi patogeni, in seguito a ripetute colture, o inoculazioni in animali da esperimento, o dopo trattamento con mezzi chimici (fenolo), o fisici (essiccamento). Con quest’ultimo metodo Pasteur ottenne (1885) l’a. del virus della rabbia e poté realizzare la vaccinazione antirabbica.
Nei fenomeni accompagnati da propagazione di energia, progressiva diminuzione di questa o di altra grandezza che possa essere considerata come caratteristica del fenomeno. Per es., nella propagazione di energia per onde da un punto P1 in cui l’intensità dell’onda è I1 a uno P2 in cui è I2(〈 I1), l’onda subisce l’a. A=I1/I2. La diminuzione di intensità può essere dovuta a due fenomeni: da un lato l’assorbimento (➔) del mezzo, cioè la dissipazione e la diffusione dell’energia dell’onda a causa delle interazioni con le molecole del mezzo, dall’altro la distribuzione dell’energia su superfici d’onda via via più estese. La diminuzione d’intensità dell’onda a causa dell’assorbimento del mezzo è regolata dalla legge di Bouguer-Lambert: I2=I1 e–kd, dove e è la base dei logaritmi naturali, k è il coefficiente lineare di assorbimento del mezzo e d è la lunghezza del tratto P1P2; ne deriva che l’ a. per assorbimento, o a. fisica, vale A = ekd, ed è quindi una quantità che, a parità di altre condizioni, cresce esponenzialmente con la distanza lungo la direzione di propagazione. Quanto al secondo fenomeno, l’a. che ne consegue viene correntemente chiamata a. geometrica, per via del ruolo essenziale giocato dalla forma della superficie d’onda. Tali considerazioni si applicano a tutti i casi di propagazione per onde; valgono peraltro anche nei casi di radiazioni corpuscolari e nel caso di correnti elettriche. Nelle comunicazioni elettriche così come nell’acustica, è usuale esprimere l’a. in decibel o in neper, cioè in unità logaritmiche.
Si chiama attenuatore il materiale o il dispositivo inserito in un mezzo trasmissivo al fine di determinare un’a. nota dell’intensità di un’onda o di una radiazione o di una corrente che si propaghino nel mezzo; in particolare, in elettronica, il dispositivo atto a determinare un’a., fissa o regolabile, del livello di potenza della corrente che fluisce in un circuito. L’attenuatore più semplice è costituito da un resistore o, nel caso più generale, da un’impedenza. In realtà, ciò che spesso si richiede a un attenuatore è di operare l’a. mantenendo sempre costante l’impedenza del circuito: un semplice elemento passivo non soddisfa, evidentemente, a questo requisito. Un attenuatore a impedenza costante si configura quindi come un quadripolo passivo la cui costante di trasduzione produca la voluta a. e le cui impedenze di entrata e di uscita abbiano valori adattati al circuito, nel punto d’inserzione. A seconda degli elementi costitutivi, si parlerà dunque di attenuatori resistivi, induttivi, capacitivi, a guida d’onda, misti; a seconda della disposizione degli elementi, di attenuatori a T e a Π simmetrici o asimmetrici.