Autoveicolo destinato al trasporto delle merci. Ha in comune con l’automobile le caratteristiche essenziali del gruppo motopropulsore, delle sospensioni, dell’apparecchiatura di sterzo e dell’impianto di frenatura, ma, a differenza di quanto avviene nell’automobile, sono tenuti distinti l’autotelaio, di solito con motore anteriore e ruote motrici posteriori, e la carrozzeria. Questa, oltre alla cabina per il conducente, comprende il cassone adatto a contenere merci voluminose e pesanti, che talvolta è sostituito da speciali contenitori (come, per es., per l’acqua, per i liquidi combustibili ecc.), da cui derivano le denominazioni corrispondenti (autobotte, autocisterna ecc.).
Il cassone, metallico o di legno, aperto superiormente e fissato sopra il telaio del veicolo, ha sponde alte o basse, ribaltabili per facilitare il carico e lo scarico della merce; quando questa (sabbia, terriccio, pietrame, carbone ecc.) può essere rovesciata a terra senza danno, il cassone può essere ribaltato, cioè inclinato all’indietro con semplice comando idraulico azionato dal motore, ottenendosi così maggiore economia nelle operazioni di scarico. In taluni a. il cassone, abolite le sponde, è ridotto al semplice piano di fondo (a. a pianale); in altri, quando le merci debbono venire ben protette dalle intemperie, il cassone col semplice telone di copertura teso sulle centine non è più sufficiente e viene sostituito da una grossa cassa completamente chiusa (autofurgoni).
Per ridurre l’ingombro in lunghezza di un a. e facilitarne perciò il ricovero, la sosta, la circolazione e le manovre, il motore è sistemato quasi interamente sotto il pavimento della cabina; quindi sono particolarmente adatti, per il limitato ingombro in altezza, i motori piatti a cilindri orizzontali contrapposti. Dato il carico che negli a. di mole elevata il cassone trasmette all’asse posteriore, le ruote di questo sono di solito doppie: ciò viene spesso realizzato mediante cerchione recante due pneumatici gemelli affiancati, oppure ricorrendo a due assi posteriori entrambi motori, oppure uno motore e uno portante. La trasmissione è a ingranaggi elicoidali oppure anche a doppia riduzione sul ponte posteriore (per es. coppia conica seguita da coppia cilindrica). È anche diffuso, negli a. pesanti, il cambio di velocità, in genere con 5 o più rapporti, combinato con un riduttore, inseribile a volontà, così da raddoppiare il numero dei rapporti disponibili. I freni, comandati dal pedale, non agiscono direttamente ma per mezzo di un servofreno, dispositivo complesso funzionante ad aria compressa (fornita da un compressore accoppiato al motore) che a sua volta fa agire una trasmissione idraulica. Il servomotore può anche essere a depressione. Raramente si hanno dispositivi elettromagnetici di frenatura. Per quanto riguarda le sospensioni, sono rari i casi di ruote anteriori indipendenti. Perfezionamenti sono stati introdotti nei meccanismi di sterzo con accoppiamenti a vite-rullo al posto di quelli vite-ruota elicoidale e con sistemi a servocomando, ad aria compressa, idraulici ecc.