(ladino Grischun; ted. Graubünden; fr. Grison) Stato federato della Svizzera (7105 km2 con 188.762 ab. nel 2007; densità 26,5 ab./km2). Il più vasto dei cantoni svizzeri (occupa 1/6 del territorio del paese), confina con quelli di San Gallo, Glarona, Uri, con il Canton Ticino, nonché con l’Italia (Lombardia e Alto Adige), con l’Austria e il Liechtenstein. Regione prevalentemente montuosa (comprende le sezioni nord-orientali delle Alpi Lepontine e sud-occidentali delle Alpi Retiche), ricca di ghiacciai, di torrenti, di foreste e di pascoli, offre nel suo ambiente grandi contrasti tra una parte e l’altra. Eguali contrasti si trovano nelle condizioni religiose (cattolici e protestanti) e linguistiche.
La popolazione pratica un’economia alpina, basata sull’agricoltura, la silvicoltura e l’allevamento e integrata dal turismo, nonché da numerose piccole industrie (tessili, carta ecc.), tutte alimentate, al pari delle ferrovie locali, dall’energia fornita da numerosi impianti idroelettrici. I maggiori centri, oltre alla capitale Coira, sono Arosa, Davos, Disentis, St. Moritz e Pontresina, frequentati come centri di sport invernali e di soggiorno estivo.
La regione, che corrispondeva in età romana alla parte sud-occidentale della Rezia, fu ceduta dopo la morte di Vitige (537) dai Goti ai Franchi. Il casato locale dei Vittoridi la resse dal 600 circa al 773, quando Carlomagno ne fece uno Stato ecclesiastico-feudale sotto il vescovo di Coira. Nella seconda metà del 13° sec. subì una profonda trasformazione per l’immigrazione dei Vallesi, di dialetto tedesco. Nel 1363 le comunità sud-orientali della Rezia si raccolsero nella Lega caddea o della Casa di Dio; a ovest le comunità ladine dell’alta valle del Reno costituirono verso il 1370 la Lega grigia, onde il nome di G., mentre le comunità del nord nel 1436 costituivano la Lega delle dieci giurisdizioni. Nella lotta contro gli Asburgo le tre leghe finirono con il formare un’unità, che a sud conquistò la Valtellina, la contea di Bormio e la contea di Chiavenna (1512). La Valtellina, rimasta prevalentemente cattolica, fu tolta agli Austriaci dai Francesi, che ne furono però cacciati nel 1637. Nel 1797 Valtellina, Bormio e Chiavenna si fusero nella Repubblica Cisalpina. Nel 1803 con l’Atto di mediazione fu costituito il cantone dei G., membro della Confederazione Svizzera, della quale da allora condivise le sorti.
I dialetti neolatini dei G. costituiscono il gruppo romancio (nella forma locale rumàntsch) o ladino dei Grigioni (ladìn è il nome locale della parlata engadinese), affine al ladino dolomitico e ai dialetti paleolombardi. Le infiltrazioni del tedesco in punti diversi e in zone molto estese, insieme con gli ostacoli naturali e le divergenze del culto, che formano tuttora barriere spirituali anche fra villaggi vicini, hanno portato a un grande frazionamento di parlate. Nella zona renana si distingue il soprasilvano e il sottosilvano; nella zona dell’Inn il basso engadinese a nord e l’alto engadinese a sud; il basso si dirama a est in Val Monastero nella varietà monasterina. Oggi il tedesco è la lingua d’uso a nord nel Prätigau e a Schanfigg, al centro nel Safien, Rheinwald, St. Peterstal e nell’Avers; l’italiano, nella varietà lombardo-alpina, in Val Calanca, Mesolcina, Bregaglia e Poschiavo.
Una lingua letteraria unitaria manca; esistono invece tipi dialettali più o meno artisticamente elaborati, soprattutto il soprasilvano, il sottosilvano, l’alto engadinese e il basso engadinese. Lo sviluppo della letteratura dialettale ha inizio nell’Engadina nei primi decenni del 16° sec. con Gian Travers di Zuoz, il quale dette l’avvio al movimento letterario religioso che nel secolo seguente si sviluppò anche nella zona renana riformata e cattolica. Nel 19° sec. la letteratura si rinnova sotto l’influsso del Romanticismo tedesco e perde il carattere confessionale. In seguito alla fondazione della Societad retoromantscha nel 1885 si determinò un movimento verso l’unificazione della lingua letteraria che ebbe però scarsa eco nella coscienza popolare. Dal 1938 le quattro varietà dialettali principali, parzialmente e artificialmente livellate (con prevalenza dell’alto engadinese e del soprasilvano), sono state riconosciute quarta lingua ufficiale della Confederazione Elvetica.