Nell’anatomia del sistema nervoso, sistema di fibre associative che circoscrive ad anello l’ilo di ciascun emisfero cerebrale, seguendo la scissura limbica, e collega il lobo frontale ai lobi parietale e temporale. Sembra essere in rapporto con l’elaborazione delle emozioni. Il giro cingolato è una zona della corteccia del lobo prefrontale, con particolari caratteristiche citoarchitettoniche. In chirurgia, è detta cingolectomia una varietà di topectomia consistente nella escissione bilaterale di una porzione del c. o circonvoluzione del corpo calloso.
Per il c. in osteologia ➔ cintura.
Qualsiasi elemento flessibile e inestensibile che, chiuso su sé stesso, possa formare organo di accoppiamento tra due pulegge. Appartengono quindi alla categoria dei c. le cinghie di trasmissione, le funi e le catene senza fine. Una particolare specie di catena senza fine (ideata da Crispino Bonagente (Viterbo 1859 - Bologna 1934), fatta di piastre di varia forma e articolate, viene applicata attorno alle ruote dei veicoli (fig. 1) per impedirne l’affondamento in terreno cedevole e lo slittamento su forti pendenze. In seguito, i c. hanno preso forma di nastri senza fine, disposti lungo i fianchi del veicolo poggiante a mezzo di rulli o di ruote sul tratto inferiore dei due nastri, che viene così a costituire una sorta di rotaia mobile. Agli estremi anteriore e posteriore il c. è rinviato da due ruote dentate, delle quali soltanto una è quella motrice. Esistono due tipi di c., che si differenziano per l’articolazione dei segmenti. Nel primo, usato specialmente per trattrici agricole, escavatrici (fig. 2) ecc., i segmenti sono pieghevoli solo nel senso dell’avvolgimento sulle pulegge di rinvio, nel secondo, generalmente adottato nei carri armati e nei veicoli cingolati veloci, il c. è snodato in ambedue i sensi.
Cordone di cui si cinge i fianchi il sacerdote sopra il camice, a simboleggiare la fune con la quale Gesù fu legato alla colonna.
Sacro C. La cintura (detta anche Sacra Cintola) appartenuta, secondo la tradizione, alla Vergine Maria, che, nell’ora dell’Assunzione, l’avrebbe affidata all’apostolo Tommaso.
Dal 12° sec. a Prato, è conservata in duomo nella cappella del Sacro C., affrescata con episodi della leggenda da A. Gaddi. Viene esposta in alcune solennità dal pergamo del Sacro C., opera di Donatello e Michelozzo.