Azione volta a conferire uniformità e coerenza a organi che operano in assenza di rapporti gerarchici, al fine di garantire l’unitarietà della struttura organizzativa in attuazione dei principi costituzionali di autonomia e decentramento. Si attua attraverso atti e organi di raccordo.
Tra le figure organizzative che esprimo una funzione di coordinamento, si veda l’istituto della conferenza di servizi, disciplinato dalla legge sul procedimento amministrativo (l. n. 241/1990); tra gli atti riconducibili alla funzione di coordinamento assume rilievo l’accordo di programma.
Fra gli organi che operano a livello centrale, vanno anzitutto menzionati il Consiglio dei ministri, che, ai sensi dell’art. 2 della l. n. 400 del 23 agosto 1988, ha il compito di dirimere i conflitti di attribuzione che insorgono fra i singoli ministri; i comitati interministeriali; la conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano che, nelle materie rientranti nella l. n. 59 del 15 marzo 1997, ha il compito esprimere il proprio parere sugli atti di indirizzo e controllo delle funzioni amministrative regionali e sulle direttive di esercizio delle funzioni delegate, nonché sugli atti di controllo tecnico. A livello periferico, vi sono i prefetti, i commissari straordinari del governo e la conferenza permanente presso la Pretura.
Al fine di stabilire un collegamento fra diversi livelli di amministrazione, accanto agli strumenti tradizionali (leggi cornice, intese, atti di indirizzo ecc.) si è sviluppata una nuova forma di controllo, la cosiddetta amministrazione composta. Quest’ultima è espressione dell’integrazione tra amministrazioni centrali e locali, esercita attività autonome rispetto ai soggetti che le costituiscono, ricevendo dalle amministrazioni coinvolte funzioni, personale e risorse finanziarie; fra le principali vi sono il Servizio sanitario nazionale, il Sistema statistico nazionale e il Servizio nazionale della protezione civile.
In dottrina, accanto al modello dell’amministrazione composta, si è individuato quello delle organizzazioni a rete, caratterizzate dall’intervento di più soggetti sia pubblici sia privati che si scambiano informazioni in vista di un fine comune e dall’assenza di un organismo che si pone come centro dell’organizzazione. Uno degli esempi più significativi di questo tipo di controlli si ha nel settore dell’ambiente, la cui organizzazione è articolata in quattro livelli: ministero dell’Ambiente (livello nazionale), Agenzia per la protezione dell’ambiente (livello tecnico scientifico), Province e agenzie regionali per l’ambiente (livello operativo) e Agenzia europea per l’ambiente (livello sopranazionale).
Avocazione. Diritto amministrativo