Periodo climatico freddo (detto anche epoca glaciale) durante il quale si ha un’espansione dei ghiacciai con intensificazione dei fenomeni legati al glacialismo. G. si sono verificate in diversi periodi della storia geologica della Terra. Nel Precambriano sono stati riconosciuti depositi glaciali, assegnati a quattro g.: la Huroniana, compresa tra 2700 e 1800 milioni di anni fa; la Gnejsö, circa 910 milioni di anni fa; la Sturziana, 770 milioni di anni fa, e la glaciazione di Varanger, datata 615 milioni di anni fa. Nel Fanerozoico i primi depositi glaciali, riscontrati in Sudafrica, vengono attribuiti all’Ordoviciano, circa 500 milioni di anni fa; successivamente, sempre nel Paleozoico, la g. meglio conosciuta è quella Permo-Carbonifera (320-270 milioni di anni fa), che lasciò estesi depositi in tutto il Pangea. Nel Mesozoico si verificarono alterne fasi di variazione climatica, che tuttavia non produssero g.; mentre nel Cenozoico, a partire dal Miocene, si andò formando l’attuale calotta glaciale antartica. Nel Pliocene si sviluppò invece la calotta glaciale artica. Il deterioramento climatico intervenuto alla fine del Cenozoico portò nel Quaternario (circa 2 milioni di anni fa) all’inizio dell’epoca glaciale più recente. Durante questo periodo si verificarono alterni periodi glaciali e interglaciali, registrati sia in Europa sia in America Settentrionale. Nell’area alpina si distinguono fondamentalmente quattro periodi glaciali: dal più antico al più recente, Günz, Mindel, Riss e Würm, separati da periodi interglaciali più caldi. Si possono inoltre riconoscere due altri periodi glaciali precedenti al Günz, chiamati Donau e Biber. Ogni g. fu costituita da periodi di avanzamento dei ghiacciai (fasi stadiarie) separati da periodi di arretramento (fasi interstadiarie), caratterizzati da un clima più temperato.
Dopo la fine dell’ultima g. (a partire da 20.000 anni fa) le condizioni climatiche migliorarono; tuttavia, in epoca protostorica e storica sono state riconosciute alcune importanti variazioni come l’optimum climatico postglaciale’ (intorno a 7000 anni fa), l’epoca climatica fredda (tra il 900 e il 300 a.C.), il periodo caldo del Medioevo (800-1200), la ‘piccola età glaciale’ (compresa tra il 1550 e il 1850), per terminare con il periodo caldo, che durò circa un secolo, tra il 1850 e il 1950.
Lo sviluppo di una g. è legato a un fatto preminente, rappresentato dalle variazioni climatiche. Le cause legate a queste variazioni possono essere diverse e sono state ricercate in fenomeni sia prevalentemente terrestri (posizione dei continenti e degli oceani, inversione dei poli magnetici) sia di natura astronomica. Questi ultimi hanno comunque ricevuto un credito maggiore, soprattutto in considerazione dell’importanza dei cambiamenti legati alla radiazione solare.
Dal punto di vista geologico e stratigrafico gli effetti legati alle g. sono stati principalmente di due tipi: le variazioni del livello del mare (glacioeustasia), che hanno prodotto una ciclicità sedimentaria ad alta frequenza; la deformazione che il peso dei ghiacciai produceva sulla crosta terrestre (glacioisostasia), determinando fasi di abbassamento della crosta terrestre durante i periodi glaciali, mentre sollevamenti si verificarono durante e dopo la deglaciazione, in conseguenza della fusione dei ghiacciai. A questo proposito, in Canada (Baia di Hudson) si sono calcolati sollevamenti che hanno raggiunto anche i 100 m/anno; gli stessi effetti si sono avuti anche in altre regioni, laddove lo spessore dei ghiacci era stato di notevole entità, come in Scandinavia, dove il sollevamento è ancora in atto, nella zona del Baltico e in Scozia.