Ottava lettera dell’alfabeto latino.
Nell’alfabeto fenicio indicava la spirante kh, in quello greco primitivo la spirante laringale h, rappresentata in seguito dallo spirito aspro (‛); la riforma ortografica ateniese del 403 a.C. attribuì alla lettera H il valore di e lunga (eta). Il valore originario fu conservato nella scrittura dei Greci occidentali, degli Etruschi e dei Romani. L’aspirazione in latino però era molto debole e presto andò perduta; le lingue romanze non ne conservano alcuna traccia ereditaria. Tuttavia l’uso etimologico della lettera h è rimasto nell’ortografia delle voci d’origine latina in alcune delle più importanti lingue moderne, sia romanze sia d’altro ceppo, oltre che nell’italiano del Rinascimento. Accanto alla semplice h, le stesse lingue hanno conservato o conservano tuttora i digrammi etimologici ph, th, ch, insieme a molti altri che sono stati formati durante il Medioevo nell’adattamento dell’alfabeto latino alla fonetica delle lingue romanze e germaniche.
L’italiano non possiede un fonema h, come non lo possiedono le altre lingue romanze. Non ha rilievo il fatto che un suono h ricorra in alcune interiezioni o si trovi in questo o quel dialetto; anche il cosiddetto c aspirato fiorentino non è un fonema a sé ma una variante, in posizione intervocalica, dell’occlusiva velare sorda.
L’uso dell’h etimologica si diffuse largamente con l’Umanesimo nel 15° e 16° sec.; in Italia la reazione cominciò fin dal 16° e la regola della Crusca, di mantenere l’h etimologica solo nelle 4 voci ho, hai, ha, hanno del verbo avere, si impose definitivamente in Toscana nel 17° sec., nel resto d’Italia nel 18°.
Per le regioni HI, HII ➔ gas.
In biochimica, vitamina H, o antiseborroica o biotina: è contenuta nel tuorlo d’uovo, nel fegato ecc.; la sua carenza provoca seborrea. È reperibile in due forme: α e β.
I simboli H1 e H2 indicano i recettori per l’istamina, presenti in vari gruppi di elementi cellulari. I recettori H1 rispondono alla stimolazione modificando il tono delle fibre muscolari lisce e aumentando la permeabilità capillare. I recettori H2 presenti a livello dello stomaco determinano invece un aumento della secrezione di acido cloridrico: i loro antagonisti (cimetidina, ranitidina, famotidina ecc.) inibiscono pertanto tale secrezione e sono quindi utilizzati nella terapia dell’ulcera peptica.
Simbolo dell’idrogeno.
Nella grafia maiuscola, la lettera H è solitamente usata per indicare l’intensità di un campo magnetico. Nella grafia minuscola, h è il simbolo della costante di Planck e ℏ (acca tagliato) è usato per indicare la stessa costante divisa per 2π, ossia ℏ=h/2π. È noto come teorema H un teorema fondamentale della teoria cinetica dei gas, dimostrato da L. Boltzmann.
In spettroscopia, H è il simbolo di una delle righe di Fraunhofer dello spettro solare, prodotta dal calcio ionizzato; con Hα, Hβ, Hγ ecc., si indicano le righe della serie di Balmer dello spettro dell’idrogeno.
In meccanica analitica, H è la lettera solitamente usata per indicare la funzione hamiltoniana.
In termodinamica la lettera H è il simbolo della funzione di stato entalpia.
Per l’accezione musicale ➔ notazione.