Forma metrica che riproduce il suono e la misura dei versi latini nella poesia italiana. Il nome, coniato da G. Carducci (Odi barbare, 1877) in quanto questa poesia suonerebbe «barbara» all’orecchio dei Greci e dei Latini, è stato poi esteso a tutti i tentativi, anche precedenti a Carducci, di riprodurre la metrica classica nella versificazione italiana. Tali tentativi si scontrano essenzialmente con due difficoltà: il verso greco-latino si basa sulla distinzione fra sillabe lunghe e sillabe brevi, mentre quello italiano sulla distinzione fra sillabe accentate e sillabe atone; inoltre il verso italiano ha un numero fisso di sillabe, mentre quello greco-latino, ammettendo in molti casi la sostituzione di una sillaba lunga con due brevi, ha un totale di sillabe variabile. Il superamento di queste difficoltà portò a diverse soluzioni. Il primo tentativo di imitazione, a opera di poeti umanisti nel sec. 15°, consistette nell’attribuire, arbitrariamente, una quantità alle sillabe italiane. Poiché in italiano la quantità non gioca più alcun ruolo distintivo, queste imitazioni, fatte da L.B. Alberti, da L. Dati o, nel sec. 16°, da C. Tolomei, fallirono senza trovare seguaci. La seconda soluzione consistette nel sostituire ai versi classici alcuni versi italiani tradizionali, rinunciando però a ogni imitazione. Verso la fine del 16° sec., tuttavia, G. Chiabrera lavorò su metri lirici a sistema strofico, che hanno un numero di sillabe relativamente costante. Il principio era di leggere i versi secondo l’accento grammaticale e di rispettare regolarmente il ritmo solo in fine di verso. Libero era l’atteggiamento nei confronti della cesura. Questa fu la strada maestra, seguita poi da P. Rolli, da G. Fantoni fino a G. Carducci. Una quarta soluzione si basa sulla lettura dei versi classici secondo la scansione, facendo corrispondere rigidamente a ogni tesi una sillaba atona, senza però far violenza alla struttura della lingua moderna. Questa soluzione fu seguita in Italia da G. Pascoli nelle sue traduzioni dell’Eneide ed ebbe maggiore fortuna in Germania e in Inghilterra.