In passato, nell’ambito degli scambi commerciali tra la madrepatria e le colonie, si parlava di p. bilaterali per indicare la reciproca concessione di dazi doganali di favore. Tale regime provocava spesso la formazione di trattamenti differenziati nei confronti di Stati terzi, giungendo anche, quando le tariffe rispecchiavano gli interessi della madrepatria piuttosto che quelli delle colonie, a impedire l’afflusso di merci provenienti da paesi terzi sul mercato coloniale.
Nell’ambito dei rapporti commerciali internazionali, con l’espressione sistema delle p. generalizzate si indica il trattamento tariffario di particolare favore riservato ai prodotti provenienti da paesi in via di sviluppo, in deroga (sancita dall’adozione, nel 1965, della Parte IV del GATT, dedicata al commercio e allo sviluppo) al principio di reciprocità nella concessione dei vantaggi tariffari sancito dal GATT. I sistemi di p. cominciarono pertanto a essere adottati sotto forma di schemi nazionali di eliminazione o sensibile riduzione dei dazi applicabili ai prodotti esportati dai paesi in via di sviluppo. Occorre rilevare però che spesso tali sistemi non sono in grado di raggiungere i risultati auspicati, in ragione soprattutto della discrezionalità di cui godono gli Stati nella concessione dei vantaggi: è possibile, per es., che determinati prodotti vengano esclusi o che vengano introdotte clausole di salvaguardia a protezione delle industrie nazionali, privando così i sistemi di p. di quel carattere generalizzato e non discriminatorio che ne avrebbe garantito l’efficacia. P. del consumatore Espressione indicante l’intensità relativa del bisogno avvertito dal consumatore nei confronti di un bene o servizio. Il sistema delle p. porta il consumatore a formulare una scelta di tipo razionale, che massimizza la sua soddisfazione subordinatamente ai vincoli dati, attraverso la propria funzione di domanda. P. per la liquidità Espressione introdotta nel linguaggio economico da J.M. Keynes per indicare la percentuale del reddito che la collettività desidera tenere sotto forma di fondi liquidi nelle varie circostanze e quindi la domanda di moneta da parte del pubblico, sia per provvedere alle necessità correnti sia per fronteggiare esigenze imprevedibili sia per approfittare dei movimenti del mercato. Per i primi due motivi (di negoziazione e precauzionale) la p. per la liquidità è considerata da Keynes indipendente dalle variazioni del saggio di interesse e funzione crescente del reddito, mentre la domanda di moneta derivante da motivi speculativi è ritenuta essenzialmente funzione decrescente del saggio di interesse. In quanto spiega come gli investimenti non si adeguino al risparmio e come quindi il livello di piena occupazione non sia automaticamente raggiungibile, la p. per la liquidità ha una posizione centrale nella teoria keynesiana (➔ liquidità). P. temporale P. per i godimenti presenti in confronto ai futuri; concetto introdotto nella scienza economica da E. Böhm-Bawerk a spiegazione del fenomeno dell’interesse. Teoria delle p. rilevate Teoria del comportamento del consumatore, elaborata in particolare da P. Samuelson e sviluppata da H. Houthakker, che si basa sull’informazione tratta dall’analisi dei dati rilevati tramite l’osservazione della realtà, piuttosto che su concetti astratti quali l’utilità.