Comune del Veneto (108,8 km2 con 49.985 ab. nel 2020, detti Rodigini, pop. Rovigotti), capoluogo di provincia. La città è situata fra il Po e l’Adige, in una tra le più fertili pianure d’Italia. Cinta da mura, ha pianta pentagonale e si sviluppa ai lati dell’Adigetto (canale in parte deviato dal centro urbano). Si è molto avvantaggiata della costruzione della rete ferroviaria (Padova-R., 1866), che l’ha fatta diventare il più importante nodo commerciale del Veneto meridionale (linee per Padova, Ferrara, Verona, Chioggia) e stradale (collegamenti con Padova e Bologna). L’espansione è avvenuta a partire dal 19° sec. soprattutto a N e NO del centro storico, dove ha oltrepassato le mura inglobando la stazione ferroviaria, e progressivamente in tutte le direzioni, in particolare a S, verso il Canalbianco, con lo sviluppo delle zone industriali. Le vicende demografiche hanno presentato un considerevole dinamismo fra gli anni 1950 e 1960, pur restando al disotto della media regionale, e in seguito stabilizzandosi, nel comune, su valori di poco superiori ai 50.000 abitanti. R. è uno dei più attivi mercati di cereali e ortofrutticoli del Veneto, e la stessa industria ha trovato nell’agricoltura le condizioni di base per il proprio sviluppo (zuccherifici, pastifici, aziende enologiche ecc.). R. è inoltre sede di importanti iniziative sperimentali nel settore agricolo (Istituto per la zootecnia, Stazione di bieticoltura). Gli altri settori industriali riguardano la meccanica, la chimica, la produzione di impianti elettrici, il mobilificio e l’edilizia.
Ricordata dall’838, divenne centro di qualche rilievo quando fu fortificata contro le minacce delle scorrerie ungariche. Situata in una zona dove s’intersecavano diritti della Santa Sede, come erede dell’esarcato ravennate, del marchesato di Toscana e degli Estensi, fu via via sotto il dominio estense, imperiale, carrarese. Dopo la pace di Bagnolo (1484) passò con il Polesine sotto la dominazione veneziana, che fu interrotta soltanto dalle occupazioni estense e spagnola durante la guerra della lega di Cambrai. Nel 1797 entrò a far parte della Repubblica cisalpina; passò all’Austria con il trattato di Campoformio. Per la pace di Lunéville (1801) fece parte della Repubblica Italiana e poi del Regno Italico; nel 1814 tornò all’Austria. Insorta nel 1848, fu annessa al Regno d’Italia nel 1866.
Provincia di R. (1819 km2 con 231.734 ab. nel 2020), suddivisa in 50 Comuni. Corrisponde, nei tratti dell’ambiente naturale, alla regione del Polesine (➔). Lo sviluppo socioeconomico del territorio è stato condizionato essenzialmente dalla struttura dell’ambiente fisico, corrispondente a una parte dell’area deltizia del Po, dove costanti interventi di controllo del regime idrografico locale e di bonifica dei terreni hanno contrastato, fin dal Medioevo, disastrose condizioni di pericolosità. La continua minaccia di piene e inondazioni ha determinato l’esodo massiccio della popolazione locale, in particolare fra gli anni 1950 e 1960, ostacolando fortemente l’espansione economica del territorio. Nell’ordinamento agricolo sono tuttavia intervenuti notevoli cambiamenti grazie al crescente impiego di moderne tecnologie e alla riconversione (sia pure parziale) delle tradizionali colture: sono in diminuzione la barbabietola da zucchero, il grano e le foraggere, mentre si espandono il mais e l’ortofrutticoltura. Importanti interventi di rinnovamento e di riqualificazione sono stati attuati all’apparato infrastrutturale, essenzialmente convergenti attorno alla creazione di un interporto, entrato in funzione nel settembre 2000: questa struttura occupa una superficie di circa 150 ha, disponendo di grandi strutture idonee all’attracco fluviale e a collegamenti intermodali. Nel sistema industriale hanno un posto di rilievo i settori chimico, alimentare, metalmeccanico, tessile e delle materie plastiche. Il comparto manifatturiero continua però a manifestare, soprattutto dai primi anni 1990, processi di decremento occupazionale frequentemente legati alla rilocalizzazione di imprese all’estero. Notevole il turismo nei centri costieri.