spezie Sostanze aromatiche di origine vegetale (pepe, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata ecc.) generalmente di provenienza esotica, usate, oltre che per aromatizzare e insaporire cibi e bevande, anche, specialmente in passato, in medicina e in farmacia.
I Greci e i Romani fecero uso larghissimo di s.; esse provenivano per lo più dall’Estremo Oriente o dalle regioni rivierasche del Mediterraneo dove pure, al tempo degli Imperi babilonese, assiro, egizio, se ne fece grande uso. Il massimo impiego si ebbe nell’età imperiale per la cucina, nei vini, nella medicina, nei cosmetici, nel culto sia degli dei sia dei morti ecc. Fin dal 7° sec. le s. figurano fra i prodotti che i mercanti siriaci ed ebrei portavano per mare a Marsiglia e diffondevano nell’Europa nord-occidentale. Lo stesso commercio era allora esercitato dai mercanti di Comacchio, e almeno a partire dall’inizio del 9° sec. dai Veneziani. La domanda delle s. nel Medioevo fu relativamente assai più alta che ai nostri giorni, per il posto importante che era loro assegnato in cucina e in terapia. L’Arte dei medici e speziali fu una delle 7 arti maggiori, nell’ordinamento corporativo di Firenze nell’ultimo Medioevo. L’importanza che assunsero nel commercio è dimostrata dal fatto che esso era riservato ai grandi mercanti-banchieri e che le s. seguitarono talvolta a essere usate come mezzo di pagamento. Il commercio subì una trasformazione profonda in seguito alla fondazione delle colonie portoghesi sulle coste dell’India (v. fig.). Presto la corona portoghese si riservò il monopolio di tutte le s., creando per lo smercio di gran parte di esse una propria fattoria ad Anversa. Nel 17° sec. le s. cominciarono a perdere la posizione di predominio che avevano avuto nel grande traffico internazionale tra paesi tropicali e temperati. L’ascesa rapidissima nel consumo dello zucchero, e, a distanza di tempo, del cacao, del caffè, delle materie tintorie, delle materie tessili e dei legni preziosi, finì per assegnare alle s. una posizione sempre più secondaria nel commercio coloniale.
Nel 20° sec. l’uso delle s. è stato riservato essenzialmente al condimento degli alimenti, per esaltarne il sapore e migliorarne l’appetibilità, ma si è assistito anche alla riscoperta delle loro proprietà terapeutiche, medicinali e antimicrobiche.