torbida geologia In geomorfologia fluviale, quantitativo di sedimenti fini e finissimi (essenzialmente silt e argille) che sono trasportati in sospensione dai corsi d’acqua (portata torbida). La quantità di questo materiale varia moltissimo con lo stato di magra o di piena dei fiumi, con la natura dei terreni su cui scorrono e con la portata media.
In giacimentologia, il minerale e la ganga trascinati in sospensione da una corrente d’acqua nei cantieri di arricchimento dei minerali.
In sedimentologia, corrente di t. corrente di densità che si muove lungo un pendio subacqueo, anche a debolissima inclinazione (meno di 1°), in cui il movimento è favorito sia dall’eccesso di densità, causato dal carico dei sedimenti in sospensione (a sua volta connesso all’elevata turbolenza e quindi all’alta velocità) sia dalla forza di gravità (come tali quindi queste correnti costituiscono dei flussi gravitativi). Insieme, questi due processi, concorrono a far scorrere la corrente di t. che, più densa rispetto alle acque circostanti, consente di trasportare sedimenti anche su distanze dell’ordine delle decine di kilometri. Nel suo movimento la corrente di t. interagisce anche con il fluido circostante e inizia a depositare il suo carico di sedimenti alla base dei pendii subacquei, dove la capacità di trasporto diminuisce piuttosto bruscamente a seguito della rottura di pendenza e dell’espansione del flusso. Il primo carico a essere abbandonato è costituito dai sedimenti più grossolani (ghiaie e sabbie grossolane); segue poi la deposizione del carico a granulometria minore (sabbie da medie a finissime), e infine di quello che generalmente si mantiene più a lungo in sospensione (silt e argille) che decanta in tempi molto più lunghi. Il risultato di questa deposizione è la formazione di strati gradati normalmente che mostrano internamente una successione di strutture sedimentarie. La successione quando è completa risulta caratterizzata da 5 intervalli (dal basso verso l’alto indicati con le lettere a, b, c, d, e: sequenza di Bouma), la cui formazione può essere ricondotta a 3 fasi: decantazione in massa grossolana, che produce solo gradazione normale (intervallo a); decantazione + trazione, che dà luogo sia a gradazione sia a formazione di laminazioni piano-parallele e incrociate (intervalli b, c, d); decantazione in massa fine (intervallo e).
Il bacino torbiditico è un bacino sedimentario caratterizzato da un riempimento costituito da depositi messi in posto mediante correnti di torbida.
La facies torbiditica è un deposito che, nell’accezione più ampia del termine, include non solo i sedimenti deposti da correnti di t. (strati arenacei e pelitici), ma anche brecce e conglomerati in strati decametrici e a struttura interna caotica che sono messi in posto attraverso scivolamenti sottomarini.
La torbidite è un deposito messo in posto mediante una corrente di torbida. Almeno in una fase iniziale, il termine torbidite era ristretto ai soli strati arenaceo-pelitici gradati, caratterizzati dalla sequenza di Bouma. Allo stato attuale, ha un’accezione più ampia e definisce un deposito molto variabile come tessitura, composizione, geometria degli strati e strutture sedimentarie, che sono risedimentati in settori generalmente profondi (marini o lacustri) di un bacino sedimentario attraverso flussi gravitativi, come colate di detrito, e correnti di t. a diverso grado di concentrazione di sedimento. tecnica Sospensione costituita da particelle solide molto fini disperse in un liquido. Nella lavorazione del marmo, il telaio a t. abrasiva impiega come utensile tagliente graniglia di acciaio o ghisa, posta in sospensione in acqua e calce in modo da poter fluire in un circuito idraulico di rigenerazione e alimentazione.