Scultore italiano (n. Morciano di Romagna 1926). Coerente a un linguaggio che compone, in complesse strutture tridimensionali, i contrasti interno-esterno, erosione-politezza, P. ha rivolto la propria ricerca verso spazialità inedite, monumentali. Per le sue opere, riconosciute in ambito internazionale e conservate nei principali musei d'arte contemporanea, nel 1990 gli è stato conferito il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association.
Dopo avere studiato come geometra, ha svolto le prime esperienze nel campo della scenografia e dell'oreficeria (gruppo «3p», inteso al rinnovamento dell'oreficeria, con il fratello Giò e con G. Perfetti). Nel 1954 si trasferì a Milano, dove con un percorso poetico e filologico personale ha vissuto l'esperienza «spaziale», esponendo già nel 1955 alla Galleria del Naviglio una serie di grandi sculture, che hanno come soggetti ricorrenti la colonna, prima emergente dal fondo, poi isolata a tutto tondo, o la sfera, spaccata e penetrata dallo spazio in una serie di segni emblematici, o ancora il simbolo magico-rituale della ruota (Tavola dei segni, 1957; Tavola del matematico, 1960; Tavola della memoria, 1960-61; Grande radar, 1963; Colonna del viaggiatore, 1962; Cubo, 1962; serie delle Sfere, 1963; Cilindro costruito, 1968-70; Mole circolare, 1968-70; ecc.). P. ha insegnato in varie università statunitensi e ha ricevuto numerosi riconoscimenti (premi delle biennali di San Paolo, 1963, e di Venezia, 1964; premio H. Moore del museo giapponese di Hakone, 1981). Nel 1996 ha costituito la Fondazione Arnaldo Pomodoro, con lo scopo dar vita a un centro di documentazione e studio della sua opera e più in generale della scultura contemporanea. È stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.
La sua ricerca si è svolta nell'ambito non figurativo in una correlazione tra materia e segno, in consonanza con il gruppo «Continuità» (1961). Nell'ambito dell'esperienza informale si serve di materiali diversi, piombo, stagno, zinco, che riorganizza in blocchi plastici apparentemente casuali. Nel 1960 ha compiuto un viaggio negli Stati Uniti, per documentarsi sulla possibilità dell'uso di procedimenti industriali applicati alla scultura. In tutte le sue opere rimane tuttavia fondamentale, accanto alla ricerca tecnologica, la componente segnica e artigianale. Il carattere introspettivo dei primi bassorilievi ha ceduto a una sistematicità e valenza narrativa che coinvolge miti arcaici e avveniristici, compiendosi in forme tridimensionali (colonna, sfera, cubo, ruota) nelle quali i contrasti interno-esterno, vuoto-pieno, erosione-politezza si compongono in unità formale e quindi volgono verso spazialità nuove che sconfinano nell'architettura e nell'urbanistica (prog. per il nuovo cimitero di Urbino, 1973, 1978-81; Pietrarubbia, 1975-84). Tra le sue opere: Sfera grande, per l'esposizione universale di Montreal (1966-67, ora davanti al ministero degli Esteri a Roma); Colonna a grandi fogli (1972-75, Segrate, Sede Mondadori); Triade (1979, New York, PepsiCo sculpture garden); Grande disco (Milano, piazza Meda); Colpo d'ala (1981-84, Morciano di Romagna; Los Angeles, Department of water and power); sculture e fontane per i giardini del Palazzo Reale a Copenaghen (1983); La lancia di luce (1995, Terni, via Turati - Corso del Popolo), obelisco a base triangolare simbolo della Terni siderurgica; Sfera con sfera (1996, New York, piazzale delle Nazioni Unite); Triade (2006, Torino); Cuneo con frecce (2007, Torino), grande scultura in bronzo. Dal 2007 sta lavorando a una nuova opera, Arco, da inserire nell'ampio progetto di rinnovo di una delle piazze più rappresentative del comune di Tivoli. Alle opere realizzate da P. tra il 1972 e il 2008 è dedicata una retrospettiva a Milano (2008-2009), mentre nel 2023 un'ampia retrospettiva della sua produzione artistica dalla fine degli anni Cinquanta è stata allestita a Roma presso il Palazzo della Civiltà Italiana. Nel 1992 Pomodoro ha pubblicato con lo scrittore F. Leonetti il libro-conversazione L'arte lunga.