burattino e marionétta Fantocci di materiale vario, per lo più legno, manovrati da un burattinaio, che dà loro vita apparente. Il burattino è costituito da una testa, alla quale è congiunta una veste aperta in basso in cui il burattinaio infila la mano, animandolo. Può essere anche a figura intera, manovrato con bastoncini che ne muovono corpo e braccia, per es. i burattini di Giava. Il termine burattino tende a essere usato come sinonimo di marionetta, che è invece a figura intera, azionata per mezzo di fili. Burattini e marionette si diffusero in Europa nel 16°-17° sec. senza mai più scomparire di scena. In Italia, accanto alla Opra di' pupi siciliana, sono da ricordare il teatro delle marionette della famiglia Colla e quello di M. Cuticchio, ma anche altre famiglie di burattinai come quelle dei Cavallazzi, Cuccoli, Campogalliani, Preti e Ferrari.
Accenni e riproduzioni di marionette si trovano presso i più antichi scrittori; durante il Medioevo se ne adoperavano nelle chiese, in occasione di spettacoli sacri, e nelle corti feudali. Importate, sembra, in Giappone e Cina dall'Occidente, si diffusero invero in Cina dopo la dinastia T'ang (618-907). In Europa, le marionette si affermarono lungo i secc. 16° e 17°, specialmente per iniziativa di Gerolamo Cardano (1501-1576), Federico Commandino da Urbino (m. 1575) e Giovanni Torriani. Nel 1573 a Londra sorse il primo teatro di marionette italiano, mentre a Parigi si affermava Tabarin (1590). Un cenno a parte meritano i teatri di marionette del Settecento e Ottocento veneziano, da quello di palazzo Grimani ai Servi a quello Contarini a S. Barnaba, dal teatro Loredan a S. Vio a quello del poeta A. M. Labia a S. Girolamo. In Francia, all'inizio dell'Ottocento, più che la marionetta fu coltivato il burattino (Guignol) con G. Sand a Nohant (1849), con L. Mourguet a Lione. Nello stesso periodo, nel Belgio, in Polonia, Cecoslovacchia, Austria e Germania, e negli altri paesi europei, trionfava anche l'arte dell'illusionista marionettista inglese Thomas Holden e dei suoi seguaci, i francesi A. e C. Saint-Genois (noti con gli pseudonimi Dickson e J. Hewelt). Tuttavia è stata l'Italia a dare a questo genere i migliori cultori e il maggiore apporto con la maschera romanesca di Cassandrino e con quella milanese di Gerolamo (ma anche torinese, poi trasformato in Gianduia). Famosissima l'Opra di' pupi in Sicilia con repertorio eroico-cavalleresco; marionettisti furono anche G. Grasso e A. Musco. Una rinascita si è verificata nel primo trentennio del 20° secolo: in molti paesi europei (Austria, Belgio, Germania) sono sorte interessanti iniziative. In Cecoslovacchia furono fondati nuovi teatri e creato un centro internazionale di studî e propaganda dell'arte delle marionette (UNIMA). Ancora più interessanti le iniziative francesi, inglesi, russe, fra cui quelle di natura teorica di M. Maeterlinck, G. Craig, K. S. Stanislavskij, G. B. Shaw. Di importanza mondiale il Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca, fondato a Roma nel 1922 e durato fino all'inizio degli anni Sessanta, che ha dato decine di migliaia di raffinatissimi spettacoli artistici in tutti i paesi europei e d'oltre Atlantico.