Regione della Francia nord-orientale che ha una propria individualità geografica e ha avuto per vari secoli un’unità storica. Comprende le medie valli di numerosi affluenti della Senna (Aube, Marna, Aisne) e un tronco medio-alto della stessa valle della Senna, su cui si trova la sua capitale storica, Troyes. Geologicamente è formata da banchi calcarei dell’era secondaria inclinati a O e da cui l’erosione ha fatto emergere una doppia linea di rilievi montuosi (côtes), col margine ripido rivolto a E. La regione si può distinguere in due parti. La prima più vasta, verso occidente, è una pianura ondulata, arida, con suolo molto povero, dove predomina l’allevamento degli ovini, in dipendenza del quale è sorta l’industria della lana (Reims, Troyes). Nelle valli, poco numerose ma larghe, viene coltivata la vite. La popolazione, non molto densa, vive di preferenza agglomerata. Due plaghe dense di boschi si estendono in questa zona: il Pays d’Othe a S e la Thiérache a N. Più a E, ai piedi dei monti della C., si estende l’altra regione, ricca d’acqua e di boschi, solcata da numerose valli con fondo piatto e versanti a lieve pendenza, e dominata a NE dal massiccio delle Argonne. Qui le colture sono varie e la popolazione è più densa (50 ab. per km2). Prevalgono le abitazioni sparse.
I centri maggiori della C. sono situati o lungo le valli, come Sens, Troyes, Arcis-sur-Aube, Châlons-en-C., o lungo i piedi della côte, come Montereau, Ay, Épernay e Reims. Via di accesso naturale al bacino inferiore della Senna, da quello del Rodano a S e da quello della Mosella a E, la C. è stata in ogni tempo una animatissima via commerciale.
Abitata dai Galli, fu divisa dai Romani in Belgica secunda e Senonia. Nel 9° sec. emerse la contea di Troyes che, passata alla casa di Blois (1019), s’ingrandì territorialmente finché nel 1152, con Tebaldo II il Grande, comprese entro i suoi confini l’intera regione. Da allora sino al 14° sec. la C. assolse un’importante funzione politico-militare tra la Francia, la Borgogna e la Lorena.
Con Tebaldo IV (1222-53), re di Navarra dal 1234, che partecipò alla lega (1229-30) contro Bianca, regina di Castiglia, la contea di C. raggiunse l’apogeo della sua importanza europea. Pochi decenni dopo, per il matrimonio di Giovanna, ultima erede dei Blois, con Filippo il Bello re di Francia (1284) passò a far parte dei domini della corona e nel 1362 perse anche l’autonomia amministrativa. Nel Medioevo fu un centro considerevole di scambi, trovandosi all’incrocio delle maggiori strade europee che permettevano i transiti dall’Italia alla Fiandra e dalla Francia alla Germania.
Vino c. Denominazione riservata unicamente a vini spumanti prodotti nelle zone della Francia settentrionale che facevano parte dell’antica C., ricadenti oggi nei dipartimenti Marne, Aisne, Aube e Seine-et-Marne; la zona più importante è costituita dalla Montagna di Reims, la Val di Marna e la Côte des Blancs. I vitigni usati sono pinot nero, pinot meunier e chardonnay bianco: le uve sono vendemmiate con estrema cura, operando una prima selezione dei grappoli nella vigna stessa. La prima fermentazione (o bollitura) avviene in botti di quercia (o cemento e vetro, o acciaio). Fra gennaio e marzo si costituisce la cuvée, nella quale si mescolano vini di vigneti o zone diverse della regione così da ottenere qualità particolari. A primavera si ha la svinatura: per una nuova fermentazione si aggiunge nei tini lievito naturale champenois e liqueur de tirage (zucchero di canna sciolto in vino), tannino e colla. Messo in bottiglie sistemate orizzontalmente e spesso girate, il vino fermenta, forma la schiuma e deposita. Viene così tenuto in cantina per uno o più anni. Poi le bottiglie sono poste verticalmente col collo all’ingiù affinché tutta la fondata si accumuli sotto il turacciolo (remuage). Dopo questa fase, che può durare parecchi mesi, si procede allo sboccamento (dégorgement). A questo punto di lavorazione lo c. è detto brut; si procede allora al dosage, che consiste nell’aggiunta di quantità varie di sciroppo, per ottenere, oltre al brut, i tipi extra sec, sec, demi sec e quelli dolci.