Ufficio preposto al controllo delle merci che attraversano, per uscire o per entrare, il confine che delimita il territorio doganale (compreso lo spazio aereo) di uno Stato. Tradizionalmente, il passaggio dei beni attraverso la linea doganale è oggetto di un’attività di vigilanza, che si esplica in controlli di diverso tipo, finalizzati al rispetto delle leggi valutarie, all’osservanza delle norme igenico-sanitarie, alla salvaguardia del patrimonio storico e artistico del paese; tale attività costituisce uno dei presupposti generali per l’esercizio della funzione impositiva da parte dello Stato. In Italia questa funzione è svolta dall’Agenzia delle dogane, nell’ambito del ministero delle Finanze.
A seguito dell’istituzione della Comunità Europea è stata vietata ogni forma di imposizione per il passaggio di un bene all’interno del territorio comunitario (➔ dazio). La normativa interna ha quindi assunto un ruolo secondario nella materia, sia in relazione alla disciplina dei tributi doganali, sia per quanto attiene al procedimento di applicazione dei tributi medesimi. In particolare, i tributi doganali, sebbene riscossi da ogni Stato membro, sono interamente devoluti alla Comunità.
I tributi doganali sono liquidati dall’Amministrazione doganale a seguito della presentazione della dichiarazione doganale, in cui il contribuente comunica le caratteristiche dei beni trasportati e la destinazione degli stessi. Secondo la normativa attuale, per lo svolgimento delle operazioni doganali sono dovuti i diritti doganali, categoria in cui rientrano sia prestazioni di natura tributaria, sia prestazioni prive di tale natura, come il corrispettivo per uno specifico servizio reso dall’amministrazione doganale (per es., i diritti di magazzinaggio). Nell’ambito dei diritti doganali si distinguono inoltre i diritti di confine, dovuti per il passaggio del bene dal territorio doganale. I diritti di confine (che si suddividono in dazi di importazione, dazi di esportazione, diritti di monopolio, sovrimposte di confine ecc) si ritiene, generalmente, abbiano natura tributaria. Nei tributi doganali, che sono commisurati al valore dei beni trasportati (non alla loro quantità), rientrano non solo i tributi connessi alla nazionalizzazione dei beni, ma anche quelli interni relativi alla produzione o al consumo dei beni stessi (per es., l’IVA sulle importazioni). I tributi doganali sono qualificati, in via generale, come imposte sul consumo, in quanto, seppure assolti per il passaggio del bene dal territorio doganale, sono traslati sul consumatore finale.