• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

estensimetro

Enciclopedia on line
  • Condividi

Apparecchio o dispositivo per la misura delle deformazioni dei corpi (più in particolare dei loro allungamenti unitari); viene utilizzato nelle costruzioni meccaniche e civili per determinare sperimentalmente, una volta misurate le deformazioni, le sollecitazioni agenti su organi di macchine, strutture ecc.; gli e. sono formati da una base solidale all’elemento di cui si vuole misurare la deformazione e da un sistema di amplificazione della deformazione; a seconda del tipo di base e di sistema di amplificazione gli e. si dividono in meccanici, ottici, pneumatici, acustici, elettrici.

fig. 1A

Negli e. meccanici (fig. 1A: e. Huggenberger) la base è costituita da un telaio collegato al corpo grazie a due coltelli distanti fra loro lo, uno fisso a, l’altro b in grado di ruotare attorno a un asse perpendicolare alla direzione della deformazione; applicando un carico al corpo, lo varia di Δl = l − lo, e ciò provoca una piccola rotazione del secondo coltello; la variazione di distanza fra i coltelli viene generalmente amplificata mediante un sistema di leve e misurata da un indice su una scala graduata c. Gli e. meccanici misurano la variazione di lunghezza Δl, da cui si risale alla deformazione ε dividendo Δl per la lunghezza della base lo, che in questi e. varia tra 10 e 100 mm; Δl può essere amplificata da 100 a 1000 volte; mediamente gli e. meccanici sono sensibili a deformazioni dell’ordine dei 100 μm/m.

Sullo stesso principio degli e. meccanici funzionano gli e. ottici (fig. 1B: e. Martens), nei quali la base è ancora costituita da un telaio collegato al corpo mediante due coltelli, uno fisso a, l’altro b mobile; in questi e., solidale al coltello mobile è uno specchietto c, facente parte di un sistema di amplificazione ottico basato sul metodo di Poggendorff (➔). Gli e. ottici possono raggiungere sensibilità di 10 μm/m; sono però di impiego piuttosto laborioso a causa degli errori che potrebbero avere origine da spostamenti relativi fra specchietto, cannocchiale, scala graduata; per eliminare tali inconvenienti si ricorre a sistemi con uno specchio fisso accanto a quello mobile, illuminati da un fascio di luce autocollimato ( e. Bauschinger); con specchio fisso a tripla riflessione ( e. Tuckerman) risulta eliminata ogni causa di errore.

Accanto agli e. meccanici e a quelli ottici, da ricordare, pur se il loro impiego è limitatissimo, gli e. pneumatici, nei quali solidale al coltello mobile della base è un comparatore pneumatico per la misura di Δl, e gli e. acustici, nei quali si misura la variazione della frequenza propria di un filo metallico solidale al corpo.

fig. 2A

Gli e. meccanici e gli e. ottici, pur se intrinsecamente precisi, non hanno applicazioni industriali, ma soltanto di laboratorio, sia per il loro ingombro, sia perché sono in grado di effettuare soltanto misure statiche; sono utilizzati in particolare per tarare gli e. elettrici, nei quali a una deformazione o a un allungamento corrisponde una variazione di resistenza o induttanza o capacità di un elemento opportuno solidale alla base dell’e.; i più noti e. elettrici, oggi impiegati diffusamente nella ricerca e nell’industria, sono gli e. elettrici a resistenza ( e. resistivi; fig. 2A), caratterizzati da limitatissimo ingombro, elevatissima sensibilità, possibilità di effettuare anche misure dinamiche; sono costituiti da un sottile conduttore metallico, la griglia a dell’e., generalmente in lega di nichel (in particolare nichel-rame, o anche nichel-cromo o nichel-ferro), disposta, come mostrato in fig., su un supporto isolante b, pur esso sottilissimo, la base dell’e., che trasmette alla griglia le deformazioni del corpo su cui l’e. viene incollato; lo spessore complessivo del collante e dell’e. non supera generalmente i 50 μm. La resistenza elettrica della griglia varia al variare della sua lunghezza; detta R la resistenza della griglia, ΔR la sua variazione provocata da una deformazione del corpo ovvero della griglia stessa, risulta ΔR/R=kε, dove k è un coefficiente adimensionale, detto fattore di taratura dell’e., e ε è la deformazione che viene misurata; negli e. a resistenza elettrica k è pari circa a 2; la misura della deformazione è ricondotta, noti il fattore di taratura k e la resistenza R dell’e., alla misura della variazione di resistenza ΔR: se l’e. (a in fig. 2 B) costituisce uno dei rami di un ponte di Wheatstone, alimentato dal generatore b, la variazione di resistenza ΔR sbilancia il ponte, e la misura della tensione di squilibrio sul relativo indicatore c permette di risalire rapidamente a ΔR e quindi a ε; con un sistema sensibile come un ponte di Wheatstone è possibile rilevare deformazioni dell’ordine del μm/m. Inoltre, registrando gli squilibri del ponte, è possibile registrare le deformazioni rilevate. Negli e. elettrici a resistenza, variazioni di temperatura provocano variazioni di resistenza; per evitare che dette variazioni, anche dell’ordine di 10-20 μΩ/Ω‧°C−1, introducano errori nelle misure, uno dei rami del ponte, contiguo a quello su cui si trova l’e. di misura, è costituito da un altro e., detto e. compensatore, incollato in posizione opportuna in prossimità del primo, in modo da sentire le stesse variazioni di temperatura: in tal modo il ponte non risulta squilibrato da tali variazioni. Gli e. elettrici a resistenza, diversamente da quelli meccanici, ottici ecc., sentono deformazioni, non allungamenti, il che semplifica le misure, non essendo necessario conoscere esattamente la lunghezza della base; inoltre, la possibilità di realizzare griglie fotoincise consente di disporre di e. con griglie aventi lunghezza inferiore a 1 mm; pertanto i valori delle deformazioni misurate sono valori locali e non valori medi come accade con gli altri tipi di estensimetri.

Vedi anche
specchio semiriflettente Lastra di vetro usata, per es., in esperimenti ottici, che riflette all’incirca la metà dell’intensità della luce incidente, lasciando passare l’altra metà. resistènza elèttrica In elettrologia, grandezza definita come il rapporto tra la differenza di potenziale costante agli estremi di un conduttore e l'intensità della corrente continua che in esso fluisce. Per i conduttori metallici è una costante caratteristica del conduttore che aumenta con la temperatura in maniera approssimativamente ... sollecitazione In meccanica, forza o sistema di forze agenti su un sistema (struttura, pezzo meccanico ecc.): a seconda della natura di tali forze si parla di s. esterna, interna, attiva, vincolare ecc.; l’insieme di forze agenti su un sistema viene detto anche stato di sollecitazione. In particolare, la s. esterna ... statica Parte della meccanica che studia l’equilibrio dei corpi sotto l’azione di determinate sollecitazioni; a seconda del sistema mediante il quale i corpi sono rappresentati si distinguono una s. del punto, una s. dei sistemi rigidi o stereostatica, una s. dei sistemi continui ecc. In particolare, nella scienza ...
Categorie
  • STRUMENTI in Fisica
Tag
  • RESISTENZA ELETTRICA
  • ESTENSIMETRI
  • INDUTTANZA
  • NICHEL
Vocabolario
estensìmetro
estensimetro estensìmetro s. m. [comp. del lat. extensus «esteso» e -metro]. – Strumento di vario tipo e dimensione che serve a misurare la dilatazione elastica, anche minima, di una struttura o di una sua parte, soggetta a forze sollecitanti:...
estensimètrico
estensimetrico estensimètrico agg. [der. di estensimetria] (pl. m. -ci). – Che riguarda la misurazione di piccole variazioni di distanza tra punti di solidi sottoposti a sollecitazioni esterne: calcoli estensimetrici.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali