Comune della Toscana (93,8 km2 con 67.579 ab. nel 2020), capoluogo della provincia di Massa-Carrara. Sorge a 65 m s.l.m., ai piedi delle Alpi Apuane, a 5 km dal mare. Il nucleo urbano è costituito da tre parti distinte: una (M. Vecchia), su una modesta altura attorno all’antico castello dove trovarono rifugio gli abitanti di Luni, ha vie strette e tortuose; un’altra (M. Nuova), risalente al periodo ducale, si estende nell’adiacente Piano del Frigido ed è caratterizzata da una pianta geometrica, con ampi viali; la terza, infine, è l’area di espansione verso la località balneare di Marina di M., iniziata nella fase postunitaria. La popolazione, aumentata notevolmente negli anni 1960 e 1970, dopo una battuta d’arresto a partire dagli anni 1980 ha nuovamente registrato un incremento nel corso degli anni 1990, dovuto soprattutto a dinamiche attrattive esercitate da parte delle funzioni terziarie del capoluogo nei confronti della popolazione residente nelle tradizionali località produttive dell’interno (soprattutto nelle aree estrattive apuane).
Ricordata la prima volta nell’882, nel 10° sec. divenne curtis dei vescovi di Luni. Nel 11° sec. se ne impossessarono gli Obertenghi, che costruirono in posizione elevata il borgo fortificato detto poi M. Vecchia; questo passò successivamente dai suoi fondatori alla Chiesa, a Lucchesi, Pisani, Milanesi e Fiorentini, finché nel 1442 ne ebbero definitivamente la signoria i Malaspina di Fosdinovo. Nel 1557 Alberico I Cybo-Malaspina fece edificare ai piedi dell’antica fortezza la capitale del suo nuovo Stato (M. Ducale), alla quale fu conferito dall’imperatore Ferdinando II nel 1620 il titolo di città, e nel 1823, da Leone XII, la dignità di sede vescovile.
Il palazzo Cybo-Malaspina (oggi palazzo della Prefettura), iniziato nella seconda metà del 16° sec., fu compiuto solo in età barocca. Il duomo del 15° sec. fu completamente rimaneggiato nel 17° sec., e ha una facciata moderna. La rocca medievale ha un palazzo rinascimentale di N. Civitali (principio del 16° sec.).
Ducato di Massa e Carrara Stato costituitosi nel 1434, quando fu eletto signore di M. Antonio Alberico I Malaspina marchese di Fosdinovo, dal 1442 marchese di Massa. Il figlio Iacopo (1445-81), acquistando la signoria di Carrara (1471), diede al suo Stato assetto definitivo, mantenuto dal suo erede Antonio Alberico II (1481-1519). Il matrimonio della figlia di costui, Ricciarda (1519-53), con Lorenzo Cybo condusse al governo del marchese Alberico I Cybo-Malaspina (1548-1623), principe (1568) e duca (1605) di M., che mutò la vecchia tradizione militaresca nella nuova umanistica, mecenatistica e diplomatica.
Il matrimonio di Maria Teresa Cybo-Este, erede del ducato (1731), con Ercole III duca di Modena, segnò la fine dell’indipendenza dello Stato che, assegnato a Maria Beatrice Cybo d’Austria Este (1790), fu occupato dal 1796 dai Francesi e dato da Napoleone alla sorella Elisa Baiocchi (1806); restituito dal Congresso di Vienna (1815) alla casa di Modena (Maria Beatrice, da cui l’ereditò nel 1829 il figlio Francesco IV d’Austria-Este), nel 1859 si sottrasse al governo estense e nel 1860 fu annesso definitivamente al Regno di Sardegna.
(1154 km2 con 191.685 ab. nel 2020, con 17 comuni). Situata nella Toscana nord-occidentale, quando fu costituita, nel 1859, comprendeva un’area di 1782 km2, ridottasi più tardi in conseguenza del passaggio della Garfagnana alla provincia di Lucca. Si estende in parte sui contrafforti meridionali dell’Appennino Tosco-Emiliano, sull’alta e media valle della Magra, sul versante nord-occidentale delle Alpi Apuane e l’adiacente pianura costiera per circa 12 km di litorale. Corrisponde pressappoco alla regione storica della Lunigiana. Si sta verificando un progressivo ridimensionamento demografico, produttivo e commerciale del comune di Carrara, in passato il più popoloso ed economicamente importante della provincia, a fronte di una crescente espansione di Massa. La trasformazione delle dinamiche locali è legata soprattutto alla crisi della tradizionale lavorazione del marmo apuano, sempre più dipendente dall’impiego di materiale importato, a causa degli altissimi costi estrattivi della pietra locale. La fascia costiera è l’area più sviluppata economicamente, grazie a un’agricoltura moderna e redditizia, al fiorente turismo e a una discreta attività industriale.