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pergamena

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Pelle animale variamente conciata, detta anche cartapecora, usata nell’antichità come materiale scrittorio pregiato e durevole; attualmente è impiegata nell’industria degli strumenti musicali e in legatoria. Il nome deriva da Pergamo di Misia, centro dell’Asia Minore dove si credeva che fosse stata inventata.

L’uso della p. (di pecora, capra e vitello) è antichissimo, attestato da un frammento risalente alla XX dinastia egizia (1186/5-1070/69 a.C.). Il più antico documento greco in p. pervenutoci è del 195 a.C. e proviene da Dura-Europo; i primi frammenti noti di opere letterarie datano al 2° o 3° sec. d.C. In campo librario la p. soppiantò il papiro fra il 3° e il 6° sec., in campo documentario si affermò definitivamente con l’8° secolo. Sino al 13° sec. rimase l’unica materia scrittoria d’Europa e del mondo bizantino e slavo, poi fu gradatamente sostituita dalla carta.

La p. fu, a seconda delle epoche e delle regioni, di varie qualità e colorazioni; nei codici tardo-antichi è sottile e ben lavorata, come lo sarà in alcuni grandi centri scrittori del 13° sec. e in manoscritti italiani del 15° secolo Nell’Alto Medioevo la qualità della p. peggiora; è caratteristica la p. insulare (Irlanda, Gran Bretagna e fondazioni insulari nel continente, come Fulda, Bobbio ecc.), per la colorazione grigiastra e la consistenza rigida. Dal 4° al 6° sec. si diffuse l’uso di colorare di porpora la p., ripreso poi in epoca carolingia e umanistica. Durante il Medioevo era consuetudine (legata a motivi economici) eradere il testo e, dopo opportuni trattamenti, riutilizzare la p. (codici palinsesti).

L’impiego della p. non scompare con l’invenzione della stampa. Nel Quattrocento e agli inizi del Cinquecento era ancora diffusa l’abitudine di stampare e miniare libri in p., per imitare il manoscritto; in particolare fu abituale per opere liturgiche e di devozione come i Libri d’ore e per statuti.

Fuori del mondo greco-latino, la p. fu largamente adoperata in tutta l’area del Vicino e Medio Oriente, dagli Ebrei (rotoli del Mar Morto), in Persia, Siria e Armenia. Gli Arabi l’adottarono sin dal 5° sec. d.C. e continuarono in seguito ad adoperarla, sia in campo librario sia in campo documentario, in concorrenza con il papiro e la carta. In Etiopia la p. costituì la principale materia scrittoria per i codici religiosi sino al 19° sec. compreso. In America, fra i manoscritti Maya di età precolombiana, alcuni sono costituiti da fogli di pelle di daino.

Carta pergamenata Carta preparata con stracci di cotone mescolati in varie proporzioni con cellulosa o anche con impasto di cellulosa pura; il processo di pergamenizzazione ha luogo facendo passare il nastro di carta in vasca contenente acido solforico a 56° Bé (Baumé), successivamente asportando la soluzione acida con cilindri rivestiti di gomma e lavaggi intermedi in vasche apposite ed eliminando le ultime tracce di acido con bagno in soluzione ammoniacale o sodica.

Vedi anche
papiro Pianta palustre (Cyperus papyrus; fig. 1) della famiglia delle Ciperacee, con fusto alto da 3 a 5 m, a sezione triangolare, che termina con un’ampia infiorescenza a ciuffo. Cresceva spontaneamente nell’antico Egitto, lungo le rive del Nilo e nelle paludi del suo delta, dove però è in seguito quasi scomparso. ... manoscritto Libro scritto a mano la cui forma più antica fu, nel mondo mediterraneo, il rotolo di papiro, usato dagli Egizi e poi adottato dai Greci e dai Romani; la scrittura era disposta nel senso della maggiore larghezza del rotolo in colonne uniformi scritte l’una accanto all’altra e il rotolo si leggeva svolgendolo ... libro Complesso di pagine dello stesso formato, contenenti testi e illustrazioni, ricavate da fogli di carta stampati o manoscritti, piegati in segnature, cuciti o incollati, e tenuti insieme da un rivestimento (copertina) con le tecniche di legatura o rilegatura (fig. 1 e 2); le parti del parallelepipedo ... Misia (gr. Μυσία) Antica regione dell’Asia Minore, confinante con Lidia, Frigia e Bitinia. Si divideva in varie parti, non ugualmente delimitate nel tempo: la M. Minore o Olimpene, sulle rive dell’Ellesponto e della Propontide sino all’Olimpo, chiamata anche Ellesponto; la M. Maggiore o Pergamena, comprendente ...
Categorie
  • FONTI in Strumenti del sapere
  • INDUSTRIA DELLA CARTA in Industria
  • LAVORAZIONE DEI MATERIALI DI ORIGINE ANIMALE in Vita quotidiana
Tag
  • ACIDO SOLFORICO
  • ALTO MEDIOEVO
  • MEDIO ORIENTE
  • ASIA MINORE
  • CINQUECENTO
Altri risultati per pergamena
  • PERGAMENA
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (fr. parchemin; sp. pergamino; ted. Pergament; ingl. parchment) Ugo Enrico PAOLI * La pergamena o cartapecora (διαϕϑέρα, membrana), insieme con il papiro e con le tavolette cerate, fu nell'antichità materia scrittoria di largo uso. Dei tre tipi, la pergamena è quella che si diffuse più tardi ed ebbe ...
Vocabolario
pergamèna
pergamena pergamèna s. f. [dal lat. pergamena, femm. sostantivato (sottint. charta «carta») dell’agg. Pergamenus «di Pergamo» (v. pergameno), per il fatto che i metodi di fabbricazione di questo materiale ebbero un particolare sviluppo...
pergamenato
pergamenato agg. [der. di pergamena]. – Carta p. (o carta pergamena o pergamena vegetale), tipo di carta resistente e pesante, traslucida, che imita la pergamena (oggi sostituita dalla pergamina).
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