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plusvalenza

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Nel linguaggio economico, incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Ne sono esempio: le p. ottenute da un’impresa mediante il realizzo di beni posseduti, che concorrono a formare il reddito imponibile dell’anno in cui il bene è stato realizzato; le p. delle riserve auree della banca centrale in conseguenza di una svalutazione della moneta; la p. professionale di titoli, differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita di valori azionari lucrata da operatori di borsa e assoggettabile a imposta.

Nelle società per azioni, in occasione di fusioni o concentrazioni, possono accertarsi p., cioè differenze fra il valore reale di alcuni beni e quello per cui sono iscritti in bilancio. Per agevolare le fusioni possono essere stabilite agevolazioni fiscali nella tassazione delle p. così accertate.

In diritto tributario, ai sensi del t.u. 917/1986, le p. patrimoniali dei beni relativi all’impresa, diversi da quelli idonei a produrre ricavi, concorrono a formare il reddito d’impresa nei casi in cui: sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso; sono realizzate mediante risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni; sono iscritte in bilancio; i beni vengono destinati al consumo personale o familiare dell’imprenditore, assegnati ai soci o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa. La p. è data dalla differenza positiva tra valore riconoscibile, cioè valore che il contribuente e l’ufficio tributario munito della potestà di accertamento possono legittimamente attribuire a un qualunque bene del patrimonio d’impresa, e valore fiscalmente riconosciuto, risultante dalle scritture contabili e pari al costo non ammortizzato. Nelle prime due ipotesi il valore riconoscibile è costituito dal corrispettivo conseguito o dall’indennizzo percepito; nella terza ipotesi, per es., dalla rivalutazione del cespite; nella quarta ipotesi dal valore normale del bene destinato al consumo. Per quanto attiene alle modalità di tassazione nelle prime due ipotesi di realizzo in senso stretto, al contribuente è riconosciuta la facoltà di optare fra la rilevanza immediata della p. realizzata, ovvero la sua rateizzazione in quote costanti nell’esercizio stesso e nei quattro successivi. Nel d.p.r. sono tra l’altro contemplate le p. speculative che concorrono a formare il reddito d’impresa nei casi in cui: sono realizzate mediante la lottizzazione di terreni, o l’esecuzione di opere intese a renderli edificabili e la successiva vendita, anche parziale, dei terreni o degli edifici; sono realizzate mediante immobili acquistati o costruiti da non più di 5 anni; sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni sociali, superiori al 2%, al 5% o al 15% del capitale della società secondo che si tratti di azioni ammesse alla borsa o al mercato ristretto, di altre azioni o di partecipazioni non azionarie; sono realizzate mediante cessione a termine di valute estere. Le p. speculative relative alla terza e quarta ipotesi sono sottoposte a un’imposta sostitutiva, escluse quelle realizzate mediante cessione a titolo oneroso di valori mobiliari quotati nei mercati ufficiali (d.l. 372/9 sett. 1992, convertito in l. 429/5 nov. 1992). Infine la l. 503/8 ag. 1994 prevede la possibilità di rateizzare le p. sulle partecipazioni in 5 esercizi a condizione che siano iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie per tre esercizi consecutivi.

Vedi anche
reddito L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale. ● In economia, il flusso di moneta, beni o servizi, ricevuto da singoli individui, collettività, imprese o dall’economia nazionale nel suo complesso, in un dato periodo di tempo. ... minusvalenza In contabilità, una delle componenti passive del reddito di impresa, e in particolare il minore valore di realizzo dei beni strumentali di un’impresa (e anche di titoli o di altri elementi patrimoniali) rispetto al valore contabile. fisco Lo Stato nella sua attività finanziaria e in particolare nei suoi rapporti con i contribuenti (➔ imposta). ● Nel diritto romano fiscus designò originariamente la sostanza e la cassa dell’imperatore, distinta da quella del popolo, detta erario. Ad Augusto risale l’istituzione di casse speciali (fisci, ... diritto dei mercati finanziari Complesso delle norme previste dal mercati finanziari, diritto deil. 24 febbr. 1998 n. 58 e ispirate alla privatizzazione dell'attività di gestione dei mercati regolamentati (luoghi di scambio di valori economici e di informazioni). La gestione dei mercati finanziari è affidata ad apposite società vigilate ...
Categorie
  • CONTABILITA in Economia
  • FINANZA E IMPOSTE in Economia
  • DIRITTO TRIBUTARIO in Diritto
Tag
  • SOCIETÀ PER AZIONI
  • DIRITTO TRIBUTARIO
  • BANCA CENTRALE
  • CESPITE
Altri risultati per plusvalenza
  • plusvalenza
    Dizionario di Economia e Finanza (2012)
    Differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Per es., in occasione di fusioni o concentrazioni societarie, possono accertarsi p., cioè differenze fra il valore reale di alcuni beni e quello per cui sono iscritti in bilancio (➔ anche minusvalenza). Allo stesso modo, ...
Vocabolario
plusvalènza
plusvalenza plusvalènza s. f. [comp. del lat. plus «più» e dell’ital. valenza, coniato sull’esempio di plusvalore]. – Nel linguaggio econ., incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi:...
plusvalente
plusvalente agg. e s. m. e f. Detto di giocatore di calcio cui è assegnato un valore finanziario aumentato rispetto al suo costo o al suo valore precedente. ♦ Signor Mustafi, a leggere il sito specializzato “transfermarkt” è lei il plusvalente...
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