Nelle scienze, la descrizione di quello che avverrà, basata su dati di fatto (p. empirica), caratteristica di eventi dei quali si conoscano dati sperimentali sufficienti per individuarne la dipendenza da variabili specifiche (quelle spaziotemporali oppure grandezze fisiche quali la temperatura, la pressione, l'intensità di campo elettrico, ecc.) oppure sviluppata nell'ambito di una congettura o di una teoria (p. teorica), quando la dipendenza degli eventi sia congetturabile come conseguenza di una teoria o quanto meno di ipotesi astratte. P. adattativa, o adattiva è una p. di tipo empirico, nella quale i dati sperimentali di partenza servono per costruire un modello matematico del fenomeno d'interesse, che viene successivamente modificato, adattandosi di volta in volta ai dati sperimentali che via via pervengono.
Nel linguaggio contabile e amministrativo, l’indagine circa i risultati economici o finanziari di tutta o parte della gestione futura di un’azienda. La p. può essere economica, quando ha per oggetto le spese da sostenere e i redditi che si prevede di conseguire entro un lasso di tempo in un’azienda di erogazione (p. di redditi e spese); oppure i presunti costi e ricavi di gestione di un’impresa (p. di costi e ricavi); finanziaria, quando ha per oggetto l’aspetto finanziario della gestione di un’impresa, considerando cioè, dei movimenti patrimoniali, soltanto quelli che si manifesteranno in entrate e uscite di denaro. Può essere inoltre: di cassa, quando ha per oggetto gli incassi e i pagamenti che si prevede di effettuare durante un esercizio o entro un lasso di tempo; di competenza, quando ha per oggetto le entrate finanziarie nella misura che l’ente ha diritto di esigere nell’esercizio e le uscite finanziarie nella misura che l’ente presume di impegnare nell’esercizio stesso. Il documento contabile relativo a un’intera gestione finanziaria o economica di un’azienda, o dello Stato e degli enti pubblici, è chiamato bilancio di p. (o bilancio preventivo).
Nella scienza economica si parla di p. per indicare l’anticipazione dell’andamento nel mercato di eventi futuri (economia sperimentale) o di specifiche variabili (econometria). L’obiettivo fondamentale della p. è quello di ridurre, per quanto possibile, l’incertezza sul futuro riguardo al fenomeno in esame. Ogni decisione in materia economica presuppone infatti, oltre alla conoscenza più o meno perfetta della situazione attuale, un’aspettativa più o meno esplicita della situazione in un’epoca futura e l’azione di ogni operatore si informa alla linea evolutiva prevista. Per misurare l’incertezza rispetto al futuro si ricorre al concetto di probabilità. La p. economica può essere a breve, a medio e a lungo termine; dalla fondatezza di quella a breve termine dipendono in parte le fluttuazioni economiche. La p. a medio termine, relativa cioè a un periodo che comprende più cicli produttivi (in genere 5 o 7 anni), ha il compito di studiare gli sviluppi tecnici in tale arco temporale. La p. a lungo termine, cioè in termini di tendenza di sviluppo, cerca, fondandosi sul prevedibile progresso tecnico e prescindendo da possibili oscillazioni della congiuntura, di valutare grandezze, come la produzione e il consumo, a distanza di 20-30 anni. Le p. si effettuano attraverso l’uso di modelli economici che possono basarsi sia sull’andamento passato della variabile stessa (serie storiche), con riferimento ai fenomeni aventi un’evoluzione autonoma (per es. la produzione vista in funzione dei valori passati), sia sull’andamento futuro delle variabili da cui essa dipende (modelli di regressione; per es. i consumi visti in funzione del reddito).
Per le p. del tempo ➔ meteorologia.