Numero che esprime un rapporto, soprattutto al fine di valutare quantitativamente una funzione organica o l’andamento reciproco di due o più fenomeni tra loro correlati.
Numero (di norma uguale a 2) che esprime il rapporto secondo cui detti elementi sono contenuti nel siero di sangue.
Numero che esprime il rapporto tra plasmalbumine e plasmaglobuline.
Numero (il cui valore normale oscilla intorno a 2) che rappresenta il rapporto in cui due elementi sono presenti nel sangue.
Numero che esprime il rapporto tra il volume di anidride carbonica eliminata da un organismo, animale o vegetale, e quello di ossigeno consumato nello stesso tempo.
Q. di due numeri è il risultato della loro divisione nel senso precisato dall’aritmetica caso per caso. Il termine è usato, più in generale, con riferimento a espressioni algebriche: q. di una espressione A per una espressione B, è l’espressione che, moltiplicata per B, dà come risultato A (➔ divisione).
In teoria degli insiemi, se R è una relazione di equivalenza definita in un insieme H, si chiama insieme quoziente H/R l’insieme che ha per elementi le classi di equivalenza (cioè quei sottoinsiemi di H ciascuno dei quali è costituito da un elemento e da tutti gli altri associati a esso dalla relazione R). Il passaggio da H ad H/R si chiama passaggio al quoziente. Per es., se H è l’insieme dei numeri naturali ed R è la relazione che associa due numeri che terminano con la stessa cifra, allora l’insieme quoziente è costituito da 10 classi, ciascuna formata da tutti i numeri che hanno una fissata cifra delle unità. In particolare, se si parte da una data struttura (per es., un gruppo), allora, sotto opportune condizioni, anche nell’insieme q. si può definire una struttura dello stesso tipo, per cui si parla di struttura quoziente (e, con significato analogo, di spazio topologico quoziente).
In psicometria, valutazione del livello d’intelligenza di soggetti in età evolutiva, espressa con un numero che costituisce il rapporto percentuale tra l’età mentale, valutata con uno speciale test, e l’età anagrafica. La forma più recente della scala Stanford-Binet (1986) adotta il QI di deviazione: si fissano i punteggi per ogni età cronologica in modo che il QI medio equivalga a 100, con una deviazione standard di 16. Il 70% circa della popolazione adulta e infantile ha un QI compreso tra 85 e 115.