Operazione con cui si ottiene una rappresentazione di carattere permanente, cioè atta a essere conservata, delle caratteristiche con cui un certo fenomeno o una data grandezza si presentano a un certo istante o durante un certo intervallo di tempo. Per taluni fenomeni la r. è l’unico possibile mezzo d’indagine e di studio: così, per es., la r. fotografica nello studio delle tracce lasciate da una particella ionizzante nell’interno di una camera di Wilson. Ma anche nel caso di fenomeni suscettibili d’osservazione diretta, la r., oltre a fornire una documentazione e la conservazione dei dati osservati, consente di effettuare lo studio del fenomeno per definire, dall’elaborazione dei dati, lo stato del sistema su cui si è effettuata la r. e il suo comportamento a variazioni delle grandezze di ingresso.
La r. di un fenomeno o di una grandezza si effettua mediante apparecchi o dispositivi registratori. A seconda della natura della rappresentazione o del dispositivo adottato si parla, nei vari casi, di r. grafica (o scritta), fotografica, su nastro magnetico o su memoria digitale non volatile. Un registratore può essere di tipo istantaneo se è in grado di registrare le caratteristiche di un fenomeno o il valore di una grandezza in corrispondenza a un particolare valore della variabile scelta come riferimento (per es., il tempo); continuo se invece la r. si riferisce a un certo intervallo della variabile medesima. I registratori continui, nel caso che l’andamento della grandezza registrata sia tracciato graficamente su carta, sono detti registratori scriventi (o grafici, o anche a penna). Tali registratori sono in sostanza degli strumenti di misurazione analogici, nei quali la grandezza in esame, variabile nel tempo, provoca il movimento di una punta scrivente che poggia su una striscia di carta animata da un moto uniforme di scorrimento impresso da un motore. Si ottiene in tal modo il tracciamento, sulla zona di r., del diagramma in funzione del tempo della grandezza applicata al registratore. L’evoluzione tecnologica dei procedimenti di stampa ha portato alla sostituzione della punta scrivente con stampanti a getto d’inchiostro, nelle quali il tracciamento del diagramma si ottiene attraverso il movimento trasversale, rispetto allo scorrimento del foglio che simula la variabile di riferimento, delle testine di stampa; inoltre, tali sistemi di r. continua possono essere interamente gestiti mediante l’elaboratore. Vista la presenza di elementi meccanici in movimento, sia nei registratori a penna sia in quelli che utilizzano stampanti a getto d’inchiostro, si comprende come la prontezza di tali strumenti risulti limitata: la risposta in frequenza può infatti arrivare fino a qualche decina di Hz. Nei registratori ottici, molto più pronti di quelli scriventi, il principio di funzionamento è sostanzialmente quello dell’indice ottico (➔ indice); la grandezza da registrare provoca, agendo su opportuni dispositivi, la deflessione di un fascetto di raggi luminosi che vanno a impressionare una pellicola fotografica fatta scorrere con velocità uniforme. Nei registratori analogici magnetici, invece, le variazioni della grandezza da registrare si trasformano in corrispondenti variazioni dello stato di magnetizzazione di un nastro magnetico fatto scorrere con velocità uniforme; ideati inizialmente per registrare e riprodurre suoni, sono usati anche nel campo della videoregistrazione, oltre che per registrare grandezze elettriche variabili nel tempo (sino a frequenze di qualche MHz). Molti dei limiti posti dai registratori analogici, come la registrazione di grandezze rapidamente variabili, l’utilizzo contemporaneo di più canali di registrazione, l’archiviazione dei dati registrati ecc., sono stati superati grazie alla realizzazione di registratori digitali, nei quali tutte le operazioni sono gestite tramite un calcolatore. La grandezza da registrare, misurata con un opportuno sensore, trasdotta e scalata, viene convertita, con una cadenza temporale prestabilita o al verificarsi di particolari eventi, in un dato numerico e memorizzata su memorie digitali non volatili interne (hard disk) o estraibili (CD, DVD ecc.) dal registratore o dal calcolatore che lo controlla. Questi registratori consentono la lettura di più grandezze contemporaneamente, una per ciascuno dei canali d’ingresso presenti. Registratore di cassa Macchina usata per registrare, controllare e conteggiare gli importi delle vendite al minuto. Tali macchine comprendono, oltre alle normali funzioni di calcolo, di visualizzazione e di stampa, altre funzioni ausiliarie, quali la lettura automatica dei prezzi stampigliati con codice a barre, sintetizzatori vocali di supporto e dispositivi di memorizzazione.