sette anni, Guerra dei Conflitto di vaste dimensioni che fra il 1756 e il 1763 oppose Gran Bretagna e Prussia a Francia e Austria e loro alleati (Russia, Svezia, Polonia, Sassonia e più tardi la Spagna). Combattuta in quattro continenti, affermò la supremazia militare della Prussia in Europa, la preponderanza dell’Inghilterra sui mari e il suo dominio in America e in India, introdusse decisamente la Russia nella politica degli Stati occidentali, segnò infine la decadenza dell’Austria davanti all’affermata superiorità della Prussia e quella della Francia davanti all’Inghilterra, che le succedette nel dominio di vasti territori extraeuropei.
Nel decennio successivo al trattato di Aquisgrana (1748), che al termine della guerra di secessione austriaca, aveva cementato l’alleanza tra Austria e Gran Bretagna, l’amicizia tra i due Stati era stata minacciata da insanabili divergenze d’obiettivi, poiché Londra mirava a definire con la Francia il suo conflitto d’oltremare, mentre Vienna ambiva a liquidare la potenza prussiana con una coalizione. L’inizio del rovesciamento delle alleanze, preludio della guerra, fu segnato dal trattato di Westminster, concluso nel gennaio 1756 tra Giorgio II d’Inghilterra e Federico II il Grande di Prussia. Il 1° maggio successivo Francia e Austria abbandonarono il tradizionale antagonismo e sottoscrissero a Versailles un accordo difensivo contro la minaccia anglo-prussiana. Nell’inverno 1756-57 l’Austria promise alla Francia la maggior parte dei Paesi Bassi in cambio dei territori di Parma e di Guastalla, mentre la Francia diveniva il banchiere di Maria Teresa e assicurava di non trattare separatamente. Intanto, per rafforzare il blocco offensivo contro Federico II, la Francia, sapendo di doversi anche cimentare a fondo contro l’Inghilterra nelle colonie, si affrettò a concludere trattative con la Russia (alleanza di San Pietroburgo, 21 novembre 1756; cui seguì, nel gennaio 1757, l’accessione della Russia all’alleanza austro-francese). A un’alleanza diretta austro-russa si giunse poi il 2 febbraio 1757. Il graduale passaggio dall’alleanza difensiva a quella offensiva fra Luigi XV e Maria Teresa fu sancito formalmente dal secondo trattato di Versailles (1° maggio 1757) che impegnava Francia e Austria, insieme alla Russia, nella guerra continentale. Nei progetti di Parigi un tale schieramento di forze avrebbe dovuto schiacciare in una sola campagna la Prussia, portando alla conquista dell’Hannover, allo stabilimento di un condominio continentale franco-austriaco, alla sottomissione dei Paesi Bassi alla Francia, la quale avrebbe allora potuto volgere tutte le sue risorse contro l’Inghilterra. In realtà, la genialità di Federico II e l’incertezza e la disunione fra gli alleati mandarono a vuoto questo disegno. Allo scoppio delle ostilità (ottobre 1756), la Francia era in condizioni di netta inferiorità navale rispetto all’Inghilterra; d’altra parte, l’alleanza con l’Austria e con la Russia impose di dividere gli sforzi francesi riservando ai teatri coloniali un’insufficiente difesa.
La guerra si svolse lungo due linee parallele di conflitti distinti, l’uno tra la Francia e la Gran Bretagna, sui mari, nelle colonie e nella Germania occidentale (Hannover), l’altro tra Federico II e la coalizione dei suoi avversari nella Germania orientale, in Slesia, alle frontiere della Boemia e della Polonia (con le battaglie risolutive di Rossbach, 5 novembre 1757; Leuthen, 25 dicembre 1757; Kunersdorf, 21 agosto 1759). Perciò due trattati distinti, quello di Parigi e quello di Hubertsburg (1763), posero fine all’uno e all’altro conflitto. La Francia fu la nazione che più risentì della sconfitta, perché vide consolidarsi a E una nuova grande potenza continentale, la Prussia, e perse il dominio dei mari e il suo primo impero (Canada e dipendenze, alcune delle Antille, il Senegal e l’India) a vantaggio dell’Inghilterra (v. fig.). Il conflitto continentale fu dominato da Federico II, che riuscì a salvare la posizione della Prussia, anche grazie al sostegno russo dopo l’ascesa al trono di Pietro III nel 1762.