Vichinghi Gruppi di guerrieri e pirati scandinavi, denominati nelle cronache latine contemporanee Normanni (➔), protagonisti di una notevole espansione marittima nell’8°-11° sec (v. fig.). Le fonti nordiche usano il termine V. per coloro che si diressero verso S e O; quelli che si diressero verso i paesi slavi e Bisanzio furono invece chiamati Variaghi.
Grazie ai notevoli miglioramenti tecnici nell’arte della navigazione, in una prima fase i V. raggiunsero tutte le coste dell’Europa, il Nordafrica, Bisanzio, i paesi slavi, la Persia e il Turkestan. I Norvegesi si diressero verso le Faerøer, l’Islanda, le Shetland, le Orcadi, la Scozia del Nord, l’Isola di Man, l’Irlanda, con intenti di colonizzazione oltre che di saccheggio; carattere esclusivamente piratesco ebbero invece le imprese sulle coste francesi, in Spagna, in Marocco e in Italia (coste toscane). I Danesi, che si muovevano in vere e proprie armate, si diressero solo verso l’Inghilterra e l’Impero carolingio (che con la conquista della Sassonia li minacciava da vicino). Tra l’866 e l’890 fondarono il Regno di York nell’Inghilterra orientale (poi noto come Danelaw) e nel 911 il ducato di Normandia, ma il re del Wessex Alfredo il Grande riuscì a batterli a Edington, bloccandoli nella parte orientale dell’Inghilterra. L’attività piratesca dei V. affrettò la dissoluzione delle strutture politiche e sociali dell’Impero carolingio. L’unica difesa efficace dai loro attacchi era su base locale, e di conseguenza nell’Europa occidentale sorsero numerosissimi castelli. L’altra strada percorribile era quella del patteggiamento, anche se il sistema di pagare un tributo ai pirati vichinghi era pericoloso perché tendeva a diventare stabile. In una fase successiva, quando i paesi invasi furono stremati, i V. chiesero terre dove insediarsi, diventando coloni: così fecero, per es., nel Danelaw e in Normandia e l’aspetto commerciale delle loro imprese fu un semplice sottoprodotto dell’attività di predatori.
A differenza dei V., i Variaghi (svedesi) divennero ben presto mercenari e mercanti. Risalendo nel corso del 9° sec. i grandi fiumi russi, raggiunsero il Mar d’Azov e il Mar Caspio; attaccarono nell’860 e nel 941 Bisanzio, e così pure la Persia. A Bisanzio formarono la guardia personale dell’imperatore. I Variaghi costruirono basi permanenti lungo i fiumi della pianura russa per commerciare schiavi, pellicce, miele con l’Impero bizantino. Le fonti slave li designano con il nome di Rus´: è probabile che i loro insediamenti siano all’origine della nascita dei primi Stati russi, i regni o canati di Novgorod e Kiev, che nel 10° sec. si fusero nel Regno di Kiev.
Tra il 930 e il 980, in una pausa nell’attività dei V., in Inghilterra Etelstano, re del Wessex, riuscì a sottomettere i Danesi di York unificando l’isola sotto la sua autorità. In questo periodo si avviò anche la cristianizzazione dei Vichinghi. Quando, poco prima del Mille, iniziarono di nuovo spedizioni vichinghe, esse non raggiunsero più l’importanza dei periodi precedenti. I Norvegesi compirono alcune ardite imprese marinaresche, quali la colonizzazione della Groenlandia (985) e la scoperta, intorno al 1000, delle coste americane, dove fu fondata per breve tempo una colonia nel Vinland, sulla costa nord dell’isola di Terranova. Nel 1014 la battaglia di Clontarf segnò la fine della presenza vichinga in Irlanda. I danesi Aroldo II Dente Azzurro e Sven I Barbaforcuta iniziarono invece la conquista dell’Inghilterra; il figlio di Sven, Canuto il Grande, si impadronì dell’intera isola, costruendo un impero marittimo che includeva anche la Danimarca, la Norvegia e le isole a N della Scozia. La dominazione danese sull’Inghilterra, però, si dissolse pochi anni dopo la morte di Canuto: intorno al 1015 l’età vichinga poteva dirsi davvero conclusa, a ovest come a est, dove i Variaghi erano stati ormai inglobati dalla maggioranza slava.