ciclo di istruzióne Nell'ordinamento della scuola, la forma di organizzazione di un percorso di studio. In particolare, nell'ordinamento della scuola elementare viene definita ciclo didattico ciascuna delle due serie di classi in cui è suddiviso l'intero corso quinquennale: le prime due classi costituiscono il primo ciclo, la terza, quarta e quinta classe formano il secondo. Ciascun ciclo, al di là della convenzionale ripartizione e successione delle classi, si configura come un’unità didattica commisurata al naturale ritmo di sviluppo dello studente, di cui in tale età scolare vengono individuate due fasi, la prima contrassegnata ancora da globalità dell'apprendimento, la seconda dall'avvio di procedure più analitiche.
Un primo tentativo di revisione dell’ordinamento scolastico è stato quello tracciato dalla l. 10 febbr. 2000, n. 30, dedicata al riordino dei c. di i. Tale legge, prevede, dopo la scuola dell'infanzia, due c. di i: il ciclo primario, della durata di sette anni, che si realizza nella scuola di base e il ciclo secondario, della durata di cinque anni, che si concreta nella scuola secondaria o liceo. Nel passaggio dall'uno all'altro ciclo, l'apprendimento dovrebbe procedere non per accumulo successivo quanto piuttosto per successive specificazioni, all'interno di un quadro unitario capace di favorire l'integrale formazione della persona. Il regolamento attuativo del suddetto riordinamento dei c. di i. non è stato tuttavia emanato, anche perché il governo nato dalle elezioni politiche del 13 maggio 2001 ha espresso l'intenzione di ridiscutere le linee della riforma. Di fatto la legge n. 53 del 2003, conosciuta come legge Moratti, dal nome dell’ex ministro dell’Istruzione L. Moratti, è la prima grande riforma dei cicli scolastici messa in atto dopo la riforma Gentile del 1923. I punti salienti della riforma sono i seguenti: nella scuola materna è stata abbassata l’età minima in cui è possibile iscrivere il bambino, che diventa di 28 mesi, anche se è solo indicativa e non ha carattere di obbligatorietà; nella scuola elementare è stato abolito l’esame finale, e l’età minima per l’iscrizione è stata portata a 5 anni e 4 mesi; inoltre, è previsto l’insegnamento della lingua inglese e dell’uso del computer fin dalla prima classe; nella scuola media è stato previsto un ulteriore approfondimento dello studio di una lingua straniera, e al termine dei tre anni è stato istituito un esame di stato; al termine del primo ciclo gli studenti devono scegliere tra l’iscrizione a uno degli otto licei previsti dalla riforma, la formazione professionale o l’apprendistato; l’obbligo scolastico viene portato a 18 anni di età. L’attuazione dei provvedimenti inerenti al secondo ciclo di studi è stata però bloccata dalla riforma Fioroni, nel 2006: sono stati quindi aboliti i nuovi licei previsti dalla Moratti, modificato l’esame di stato e reintrodotti i debiti formativi.