Formazione di varia configurazione, situata in genere sulla superficie dorsale della testa dei Mammiferi Ungulati: di origine sia tegumentale e cheratinizzata, sia tegumentale e ossea insieme, sia esclusivamente ossea. Le c. funzionano come armi di difesa e di offesa e per il combattimento fra i maschi. Nei Mammiferi sono presenti come caratteristiche prominenze del capo dei Rinocerontidi e di molti Artiodattili. Le c. dei rinoceronti, una o due secondo le specie, sono composte da cute indurita unita a peli fusi fra loro; esse si impiantano su una o due prominenze dei nasali. Le c. degli Artiodattili sono quasi sempre due (4 o 5 in alcune giraffe) e, spesso, più sviluppate o presenti solo nei maschi. Vengono detti cavicorni quei Mammiferi (per es., Bovidi e Antilocapridi) le cui c. sono composte di un cavicchio osseo ricoperto da un astuccio corneo cavo; nei caducicorni (Cervidi) il c. è interamente formato da osso ricoperto di epidermide caduca.
C. cutaneo Escrescenza di orgine epidermica formata quasi esclusivamente da cheratina, che deve il nome alla somiglianza con le c. di alcuni animali. I c. cutanei sono una manifestazione degenerativa per lo più osservabile nell’età senile, con sede prediletta la faccia, i genitali e le estremità; sono indolenti e abitualmente benigni; possono talora trasformarsi in epiteliomi.
Strumento musicale a fiato in ottone, composto da un bocchino, una lunga canna conica più volte ritorta e tre pistoni. Derivato da quello naturale o da caccia, il c. oggi in uso nelle orchestre riesce a coprire una scala cromatica completa. Sue ulteriori varianti sono il c. inglese (una sorta di oboe basso) e il c. bassetto (o di bassetto, sorta di grande clarinetto).
C. in bronzo sono già documentati in epoca preistorica presso i Sumeri e i Romani. Cominciò a essere usato in orchestra a partire dal 17° sec., subendo nel Settecento numerose trasformazioni. L’introduzione dei pistoni, dovuta a H. Stölzel (1815), consentì al c. maggiore agilità e omogeneità timbrica rendendo possibile l’emissione di qualsiasi nota della scala cromatica. Alla letteratura solistica per c., strumento prediletto dai compositori romantici, appartengono composizioni di F.J. Haydn, W.A. Mozart, L. van Beethoven, C.M. von Weber, J. Brahms, R. Strauss e P. Hindemith. Fra i maggiori virtuosi di c.: A.H. Brain (1893-1955), D. Ceccarossi (1910-1997), G. Scifert (n. 1931), B.E. Tuckwell (n. 1931), H. Baumann (n. 1934).
Nell’antica cultura dell’Oriente anteriore, le c. sono simbolo della pienezza di forza e di potere, e perciò attributo di esseri mitologici e divinità rappresentati con aspetto umano e insegna di re e guerrieri. Con lo stesso significato ricorre nella Bibbia (Mosè è sempre rappresentato con le c. come attributo di potenza). Con le c. sono anche immaginati dalla fantasia popolare e nell’iconografia i diavoli dell’inferno cristiano.