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frigoconservazione

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Il complesso delle tecniche e dei procedimenti che utilizzano il freddo per la conservazione delle sostanze alimentari. Dal punto di vista tecnologico, tutti gli alimenti possono essere conservati al freddo; naturalmente gli effetti sono diversi a seconda che il raffreddamento sia diretto a raggiungere una temperatura appena superiore al punto di congelamento (refrigerazione) oppure inferiore a tale punto (congelamento e surgelazione).

Per quanto riguarda la refrigerazione gli impianti frigoriferi sono dotati in genere di scomparti con caratteristiche diverse a seconda della dimensione del ‘campione’ da conservare e delle temperature utili da raggiungere (variabili in rapporto alle qualità dell’alimento). Per quanto riguarda le carni, occorre evitare l’evaporazione durante il raffreddamento, e controllare l’umidità dell’ambiente, tenendo conto che eccessivi valori di questa possono favorire lo sviluppo di muffe. Problemi particolari sono posti dalla refrigerazione e conservazione della frutta. In questo caso la temperatura nella cella può anche essere in rapporto al grado di maturazione della frutta immagazzinata; la quantità di calore che deve essere rimossa deve comprendere anche quella sviluppata nella respirazione della massa del prodotto. Un progresso nella f. di frutta e ortaggi è stato realizzato con la costruzione di impianti per l’applicazione del freddo in atmosfera controllata; il processo consiste nel mantenere in proporzioni costanti l’O2 e la CO2 che compongono l’atmosfera dell’ambiente frigorifero; a questo scopo è molto importante mantenere le celle a tenuta stagna. Inoltre, la respirazione degli alimenti potrebbe alterare la composizione dell’atmosfera controllata: si provvede, allora, a immissioni periodiche di O2 e alla decarbonatazione dell’atmosfera delle celle. È possibile anche impiegare l’atmosfera controllata per la maturazione accelerata.

La tecnica del congelamento ha rappresentato un progresso rispetto alla refrigerazione, dovuto al perfezionamento degli impianti e alla conseguente possibilità della rimozione rapida del calore degli alimenti. Gli alimenti congelano in un campo di temperature piuttosto ampio: ciò si deve al fatto che l’acqua che contengono si trova in due principali stati, generalmente indicati come acqua ‘libera’ e acqua ‘legata’. Costituiscono l’acqua legata le molecole di acqua che per solvatazione si legano ai colloidi idrofili (proteine ecc.) contenuti nel liquido cellulare; le altre molecole formano l’acqua libera. Questa presenta le proprietà fisiche e chimiche dell’acqua liquida e congela in rapporto alle condizioni della soluzione (per es., presenza e concentrazione di sali); l’acqua legata invece non congela che alla temperatura di −20,5 °C. Sembra che l’acqua legata sia in equilibrio piuttosto con l’acqua libera che con il contenuto di materiale solido del sistema: si deve pertanto verificare il passaggio dell’acqua dallo stato legato a quello libero perché si produca il congelamento. Si spiega così la necessità di arrivare a temperature decisamente più basse del punto di congelamento (cioè all’inizio della formazione di cristalli di ghiaccio) per ottenere il completo congelamento dell’acqua. Importante è poi la rapidità del raffreddamento; infatti se questo avviene lentamente, si formano cristalli di ghiaccio piuttosto grandi, mentre i cristalli sono assai più piccoli nel raffreddamento rapido. Una fine struttura cristallina non altera i tessuti di cui sono costituiti gli alimenti e perciò è consigliabile il congelamento rapido a temperature fra −40 e −50 °C (comunemente detto surgelazione) e in tal senso è orientata la moderna tecnologia del freddo. Il congelamento può avvenire: in celle ad aria ferma; in celle, o tunnel continuo, a circolazione forzata d’aria; per contatto indiretto con refrigeranti; per contatto diretto mediante immersione in liquido refrigerante.

Vedi anche
ghiaccio chimica Acqua allo stato solido, con densità minore di quella dell’acqua allo stato liquido (fig. 1). Il cambiamento di stato, naturalmente (ghiaccio naturale) o artificialmente provocato (ghiaccio artificiale), si verifica, a pressione atmosferica (1,01325 bar), quando la temperatura scende a 0 °C ... anidride carbonica Gas incolore e inodore, CO2 (detto anche biossido o diossido di carbonio), più pesante dell’aria (densità 1,527 rispetto all’aria), facilmente liquefacibile, solubile in acqua, in alcol ecc. È il principale prodotto della combustione del carbone, degli idrocarburi e in generale delle sostanze organiche. ... evaporazione Fenomeno, detto anche vaporizzazione, del passaggio di un corpo dallo stato liquido allo stato aeriforme, con conseguente diminuzione del liquido stesso. fisica A differenza dell’ebollizione (➔), con la quale pure si effettua il passaggio di un sistema dallo stato liquido a quello aeriforme, il fenomeno ... umidità umidità Grandezza fisica che esprime il contenuto idrico di un corpo. umidita atmosferica Presenza nell’atmosfera di una quantità più o meno grande di vapore acqueo. Per esprimerla si sono introdotte le seguenti grandezze: umidita assoluta, pari alla massa di vapore acqueo contenuto nell’unità di volume ...
Categorie
  • INDUSTRIA ALIMENTARE E PER LA RISTORAZIONE in Industria
  • TERMODINAMICA E TERMOLOGIA in Fisica
Tag
  • EVAPORAZIONE
  • TEMPERATURA
  • COLLOIDI
  • IDROFILI
  • MOLECOLE
Vocabolario
frigoconservazióne
frigoconservazione frigoconservazióne s. f. [comp. del lat. frigus (-gŏris) «freddo» e conservazione]. – Il complesso delle tecniche e dei procedimenti che utilizzano il freddo per la conservazione delle sostanze alimentari, a temperature...
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