Nella teoria dei sistemi dinamici, un sistema possiede i. locale (o divergenza esponenziale di traiettorie vicine o i. dinamica) se, nello spazio S in cui si svolgono le sue traiettorie, esistono regioni nelle quali punti appartenenti a traiettorie diverse, che siano inizialmente vicini, tendono a separarsi con andamento esponenziale nel tempo; se D(t) rappresenta la distanza tra due tali punti al tempo t, si ha cioè, in generale, D(t)=D(0)∙eγt, essendo la distanza iniziale D(0) una quantità piccola e γ un fattore numerico il cui valore, tipicamente positivo, dipende, in generale, dai punti considerati. Se il movimento si svolge in una regione finita di S, l’effetto combinato dell’allontanamento delle traiettorie e della limitatezza dello spazio disponibile produce l’aggrovigliamento delle traiettorie (mescolamento), e i moti assumono un andamento non dissimile da uno casuale, diventano cioè caotici. La proprietà dell’i. locale, detta anche sensibile dipendenza dalle condizioni iniziali, implica che un piccolo errore nella conoscenza delle condizioni iniziali del moto è amplificato molto rapidamente (esponenzialmente); essa è la causa della non predicibilità su tempi lunghi dei moti caotici. Quando sia presente in un sistema hamiltoniano conservativo, l’i. locale è responsabile, a causa del mescolamento delle orbite, della non esistenza di integrali primi del moto sufficientemente regolari (oltre l’energia e, eventualmente, il momento angolare e la quantità di moto) e quindi della non integrabilità di tale sistema (➔ integrabile).
In meccanica e, più in generale, nella scienza e nella tecnica, il termine i. si riferisce al fenomeno di allontanamento dall’equilibrio: un equilibrio si dice instabile se, una volta turbato, non tende spontaneamente a ristabilirsi.
Nell’ambito della sicurezza internazionale, si verifica una situazione di i. quando uno o più attori della politica internazionale ritengono che sia nel proprio interesse una modifica dello statu quo tramite l’uso, o la minaccia dell’uso della forza. Questa viene normalmente intesa come strumento militare, ma può anche consistere in azioni di tipo non convenzionale (per es., nel caso di gruppi terroristici). In campo strategico, si ha una relazione di i. quando una o più parti di una contrapposizione militare (in atto o potenziale) reputano di poter trarre vantaggio attaccando per prime piuttosto che rispondendo a un probabile primo colpo dell’avversario. La riduzione dell’i. strategica è stata un obiettivo primario nei negoziati di disarmo, sia nucleare sia convenzionale; lo si è perseguito cercando di strutturare le forze delle parti negoziali in modo da impedire l’effettuazione di attacchi di sorpresa tali da poter disarmare in modo decisivo la parte attaccata.
Anomalia del carattere dovuta a un’eccessiva recettività per le spinte endogene d’ordine affettivo e istintivo o per gli impulsi dell’ambiente esterno. Concorrono al determinismo dell’i. sia la debolezza delle funzioni di controllo e della volontà sia la vivacità dei sentimenti.