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ione

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Atomo o gruppo atomico dotato di carica elettrica, positiva o negativa a seconda che abbia perduto o acquistato uno o più elettroni rispetto alla configurazione di sistema elettricamente neutro (➔ ionizzazione). Il nome deriva dall’inglese ion, termine coniato nel 1834 da M. Faraday, che lo trasse dal greco ἰόν «andato», con allusione al movimento da un polo all’altro. Uno i. si indica con il simbolo chimico dell’atomo o del gruppo atomico, portante in alto a destra tanti + o − quanti sono gli elettroni perduti o acquistati o anche tali segni preceduti o seguiti dal numero indicante gli elettroni.

Il termine fu inizialmente usato per indicare gli i. elettrolitici, quelli cioè provenienti dalla dissociazione di un elettrolito in soluzione, e passò poi a indicare particelle cariche comunque presenti in una sostanza solida, liquida o aeriforme. La caratteristica peculiare degli i., che ne giustifica la denominazione, è la loro capacità di muoversi sotto l’azione di un campo elettrico, quelli positivi (perciò detti cationi) dirigendosi verso le regioni catodiche, cioè a potenziale minore, e quelli negativi (anioni) dirigendosi verso le regioni anodiche, cioè a potenziale maggiore, con un moto d’insieme (migrazione ionica) che, come si dimostra, è assimilabile, in un campo uniforme, a un moto rettilineo uniforme; tale capacità di movimento degli i., che determina la conducibilità elettrica del mezzo che li contiene, è caratterizzata dalla cosiddetta mobilità ionica, che è per l’appunto la velocità con cui gli i. considerati si muovono in un campo elettrico uniforme e di intensità unitaria. La mobilità è evidentemente ristretta agli i. che si producono in sostanze fluide; gli atomi o i gruppi atomici carichi presenti in sostanze solide cristalline a legame ionico non possono in generale muoversi sotto l’azione di un campo elettrico.

Particolare interesse rivestono nei liquidi gli i. che provengono dalla dissociazione elettrolitica: lo i. anfotero (o anfoione) è uno i. che presenta contemporaneamente una carica positiva e una negativa; tali cariche sono di solito localizzate alle estremità opposte di una catena più o meno lunga, come per es., in certe condizioni di pH, negli amminoacidi, H3N+−R−COO−, dove R è un radicale, generalmente idrocarburico; lo i. complesso è uno i. ottenuto dalla combinazione di un catione con una o più molecole neutre o altri i. di segno opposto; gli i. complessi in soluzione si presentano come individualità distinte dalle specie che li compongono. Così, mescolando quantità opportune di una soluzione di cloruro sodico e di cloruro platinico si ha nella soluzione la presenza di i. sodio, Na+, e di i. complessi PtCl6––, mentre mancano gli i. cloro o gli i. platino; lo i. solvatato è uno i. al quale si sono associate una o più molecole di solvente; se questo è costituito da acqua lo i. si dice anche idratato.

Per quanto riguarda la valutazione del numero di i. presenti in un gas a un certo istante, accanto ai processi di ionizzazione connessi con la loro creazione vanno considerati anche quelli associati alla loro scomparsa. Essi sono principalmente dovuti alla scarica sugli elettrodi e alla ricombinazione ionica quando due di essi di segno contrario si uniscono per ricostituire un sistema elettricamente neutro. Se il tasso di ionizzazione e quello di deionizzazione (i. prodotti o scomparsi, per unità di volume e per unità di tempo) si mantengono uguali, si viene a stabilire nella massa del gas una condizione di equilibrio, per cui il numero complessivo di i. presenti si mantiene costante. La presenza di i. in un gas conferisce a questo una sia pur piccola conducibilità elettrica. Un’importante proprietà degli i. gassosi in generale è quella di dar luogo ad alterazioni locali dell’equilibrio metastabile di un fluido, per es. soprassaturo o surriscaldato, agendo quindi rispettivamente come centri di formazione di goccioline liquide o di bollicine di vapore: su tale proprietà si fonda il funzionamento delle camere a nebbia e delle camere a bolle, apparecchi mediante i quali si rende visibile la scia di i. che una particella ionizzante si lascia dietro (➔ camera).

Si chiama forza ionica la grandezza che permette di esprimere il contributo delle cariche presenti in una soluzione elettrolitica sul loro comportamento termodinamico. È espressa dalla relazione:

formula

dove mi sono le concentrazioni delle specie ioniche, cationiche e anioniche, espresse come molalità, e zi la loro carica.

Vedi anche
soluzione Chimica Sistema omogeneo formato da due o più componenti mescolati intimamente tra loro con un grado di dispersione dell’ordine molecolare. Linee generali A seconda dello stato di aggregazione (solido, liquido o gassoso) delle specie che danno origine alla s., si possono avere s. di gas, di liquidi ... concentrazióne Chimica Quantità di una sostanza presente in una miscela omogenea o eterogenea riferita a una quantità definita della miscela stessa o di suoi componenti. Nel caso delle soluzioni si può assumere a misura della c.: a) la quantità di soluto in g, presente in 100 g di soluzione (% in massa); b) il volume ... compósto di coordinazióne Composto chimico (detto anche complesso) formato generalmente dalla reazione fra un sale, il cui catione è spesso un metallo di transizione, e qualche altra molecola o ione. Per es., dalla reazione fra cloruro di cobalto e ammoniaca si ottengono gli amminocomplessi del cobalto nei quali questo è lo ... elettrolisi Insieme dei fenomeni attraverso i quali, quando si applica un campo elettrico sufficientemente elevato ai capi di due elettrodi immersi in una soluzione elettrolitica, le specie cariche presenti nella soluzione subiscono delle modificazioni chimiche. Dei due elettrodi immersi nella soluzione, quello ...
Categorie
  • ELETTROLOGIA in Fisica
  • TEMI GENERALI in Fisica
  • CHIMICA FISICA in Chimica
Tag
  • DISSOCIAZIONE ELETTROLITICA
  • CONDUCIBILITÀ ELETTRICA
  • SOLUZIONE ELETTROLITICA
  • MOBILITÀ IONICA
  • CAMERE A BOLLE
Altri risultati per ione
  • coppie ioniche
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Paolo Chiusoli I sali inorganici come il cloruro sodico si sciolgono in acqua solvatandosi e fornendo due specie ioniche con cariche opposte, un catione Na+ e un anione Cl− nell’esempio indicato, che conducono la corrente elettrica. La situazione è diversa quando la polarità del mezzo è inferiore a ...
  • ione
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    ióne [Der. dell'ingl. ion, dal gr. ión "viandante", con allusione alla sua mobilità in un campo elettrico; termine coniato da M. Faraday nel 1834] [FAT] Atomo o gruppo atomico ionizzato, cioè che ha perso o acquistato elettroni rispetto al suo normale stato neutro e che quindi ha una carica elettrica ...
  • IONICI, SQUILIBRI
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
    Giovanni Felice Azzone Con riferimento al fondamentale concetto, in fisiologia, di omeostasi (v. App. IV, ii, p. 667), va ricordato che il mantenimento della vita richiede da parte dell'organismo umano il mantenimento di un'esatta composizione elettrolitica degli spazi sia intra- che extracellulari. ...
  • SCAMBIATORI DI IONI
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    Mario Beccari . Resine scambiatrici di ioni (v. resina, XXIX, p. 88; App. II, 11, p. 684). - A seconda della natura dei gruppi funzionali fissati sulla matrice solida (v. scambio ionico, in questa App.) le resine scambiatrici di ioni si suddividono in quattro categorie: a) resine cationiche forti: ...
Vocabolario
grammo-ióne
grammo-ione grammo-ióne s. m. (pl. grammi-ióne). – In chimica fisica, la massa di un elemento (i cui atomi si trovano allo stato di ione) costituita da un numero di grammi-massa pari al peso atomico dello ione stesso. Grammo-ione equivalente,...
ióne
ione ióne s. m. [dall’ingl. ion, termine coniato nel 1834 dal fisico M. Faraday, che lo trasse dal gr. ἰόν, part. pres. neutro di ἰέναι «andare», con allusione alla capacità degli ioni di muoversi sotto l’azione di un campo elettrico]....
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