siliconi Polimeri silossanici, di formula (R2SiO)n, costituiti da catene lineari, composte da atomi alternati di silicio e di ossigeno, del tipo
con R radicale arilico o alchilico, o da reticoli tridimensionali del tipo
a seconda della lunghezza delle catene, della struttura lineare o tridimensionale del polimero, della natura di R (metilico, etilico, fenilico) si possono avere prodotti solidi o prodotti liquidi più o meno viscosi. I diversi tipi di s. si preparano per condensazione o riarrangiamento dei silanoli bi- e trifunzionali, a loro volta ottenuti per idrolisi dei derivati idrocarburici dei silani clorurati (organoclorosilani); questi ultimi possono essere ottenuti per reazione di idrocarburi insaturi o aromatici con cloroidrosilani, o anche con il metodo di Grignard a partire dal tetracloruro di silicio, secondo la reazione 2RMgCl+SiCl4→R2SiCl2+2MgCl2. Oltre alla resistenza a temperature comprese in un intervallo molto ampio (che in certi casi può toccare le punte estreme di −90 °C e +300 °C), hanno altre caratteristiche non comuni quali: resistenza alla luce solare, agli agenti atmosferici, all’ozono, agli agenti ossidanti in genere (anche alle alte temperature); inerzia chimica e fisiologica; ottime caratteristiche dielettriche, costanti al variare della temperatura e dell’umidità; assenza di colore, odore e sapore. In particolare, i s. fluidi, che sono polimeri lineari nei quali i radicali R sono gruppi metilici o etilici e fenilici, per le loro caratteristiche possono essere impiegati quali: fluidi compressibili (che sfruttano le proprietà delle molecole lineari di avvolgersi a spirale, agendo così da ‘molle fluide’) con funzione di smorzamento normale e antitorsionale negli ammortizzatori idraulici; fluidi a viscosità costante (in tutto l’intervallo di temperatura di esercizio) per comandi idraulici di dispositivi funzionanti in difficili condizioni di lavoro (per es., negli aerei); fluidi lubrificanti per utilizzazioni che spaziano dalla meccanica di precisione a quella pesante; fluidi dielettrici per trasformatori e apparecchi elettronici; fluidi suscettibili di formare pellicole idrorepellenti sulla superficie di vari materiali (murature, tessuti, pellami, vetro, cemento ecc.); fluidi antiadesivi come agenti di distacco nei processi di stampaggio della gomma, delle materie plastiche, del vetro, nella pressofusione dei metalli, nella lavorazione del legno compensato ecc.; fluidi antischiuma per l’industria petrolifera, nelle tintorie, nelle cartiere, nelle concerie, per le pitture, i detergenti, i disinfettanti, i lubrificanti ecc.; fluidi per pulire e lucidare superfici di mobili, autovetture ecc.; fluidi per cosmesi quali base per la formulazione di creme per le mani e per il viso, pomate e rossetti, creme e lozioni antisolari ecc.; fluidi per preparazioni farmaceutiche, quali base per pomate e unguenti, nonché come rivestimenti di pillole e capsule o per preparazioni mediche e veterinarie che sfruttano le proprietà antischiumogene di questi polimeri; fluidi per applicazioni varie, quali pompe a diffusione e ad alto vuoto, trattamento protettivo di vetreria e ceramiche, miglioramento delle caratteristiche di vernici e manufatti in gomma sintetica. Dai fluidi vengono derivati i grassi siliconici mediante aggiunta di cariche minerali e addensanti (silice, nero animale, saponi di litio ecc.). Sono di consistenza vaselinosa, più o meno molle, e vengono impiegati specialmente come lubrificanti, dielettrici, strati protettivi contro l’umidità.
I s. solidi, che sono polimeri a struttura tridimensionale, termoindurenti, vengono posti in commercio in soluzioni o emulsioni acquose, più raramente in granuli. Infatti le applicazioni di queste resine richiedono forme liquide in quanto le loro principali utilizzazioni sono: produzione di basi filmogene di resine pure o modificate per vernici protettive; impregnazione di fibra di vetro per la produzione di laminati; impregnazione di avvolgimenti e circuiti elettrici; produzione di paste per stampaggio in pressa; produzione di leganti, adesivi, fissativi pastosi. I polimeri siliconici lineari sotto forma di lattici, mescolati con materiali di rinforzo (gel di silice, biossido di titanio, carbonato di calcio, ossido di ferro ecc.) e con altri eventuali additivi, riscaldati in presenza di un agente reticolante, vengono trasformati in un prodotto che prende il nome di gomma siliconica (➔ gomma), che è elastico e si presenta all’incirca come l’analogo della gomma naturale.
In chirurgia plastica, i s. di consistenza rigida o gommosa, dotati di grande inerzia nei confronti dei tessuti viventi e repellenza all’acqua, hanno trovato impiego per sostituire o correggere strutture ossee, cartilaginee e formazioni molli, in particolare la mammella.