tamburo musica Strumento musicale a percussione formato da due pelli, o membrane, tese mediante tiranti alle due estremità di un fusto cilindrico di legno o, più spesso, di metallo; il suono è ottenuto con la percussione, mediante due mazzuoli, della membrana superiore mentre quella inferiore, meno spessa, vibra per simpatia. antropologia Il t. è uno degli strumenti musicali più diffusi fra i popoli d’interesse etnologico. Gli aborigeni australiani, che non conoscono il t. vero e proprio, utilizzano un prototipo assai semplice: una pelle di opossum tesa fra le cosce, e battuta con le mani. Qualche società sudamericana usa stendere un pezzo di corteccia su una buca scavata nel terreno. Il vero t., quale s’incontra specie fra i popoli africani e melanesiani, ha forma di recipiente, cilindrica, emisferica, o più o meno regolarmente biconica (t. a clessidra); è solitamente di legno, spesso intagliato e scolpito, più raramente di terracotta. La membrana è applicata e tesa, su una o entrambe le estremità, con vari sistemi (inchiodata, cucita, assicurata con cavicchi ecc.); nei t. magici siberiani e lapponi è fissata a un sottile cerchio di legno. Fra i t. a clessidra un tipo particolare è rappresentato dai curiosi tamburini tibetani ricavati da due calotte craniche umane, riunite al vertice. Tra le forme più evolute sono i t. cilindrici e a clessidra di bronzo dell’Indocina e dell’Indonesia. T. di terracotta a forma di coppa munita di piedi, semplici o abbinati, erano usati dalle popolazioni eneolitiche dell’Europa preistorica (Germania, Bucovina ecc.).
Il t. ha un rilievo determinante nello sciamanismo siberiano in quanto è al centro della tecnica che ne provoca il fenomeno base, cioè l’estasi o trance sciamanica, e ne accompagna quelli concomitanti (volo magico, ascensioni celesti, discese agli inferi, evocazione e cattura degli spiriti ecc.): il tamburellare prolungato, comportando la concentrazione sensoriale su un contenuto acustico unico, provoca l’attenuarsi della coscienza vigile e favorisce la condizione estatica. fisica e tecnica Nome dato a elementi con forma simile a quella del tamburo. In ottica, il t. di specchi è un prisma rotante con specchi come facce laterali, usato negli oscillografi ottici a specchio rotante.
Nelle costruzioni meccaniche, corpo cilindrico o conico, pieno o cavo, con superficie esterna sagomata per varie applicazioni (liscia o scanalata per funi o per catene ecc.), fisso o rotante e con varie funzioni: per es. il t. essiccatore, miscelatore, sfilacciatore; negli autoveicoli si hanno i freni a t. (➔ freno). Sull’elemento cilindrico degli argani si avvolgono funi o catene di trazione; nelle rivoltelle (pistole a t.), si ricavano sul cilindro d’acciaio, la cui rotazione è legata al moto del percussore, le camere per i proiettili; nelle turbine a vapore, il t. porta le sedi per le palette.
Nelle costruzioni delle macchine elettriche, si dice avvolgimento a t. (contrapposto a quello ad anello) l’avvolgimento rotorico con i conduttori disposti sulla superficie esterna secondo le generatrici del cilindro e collegati tra loro con connessioni frontali. informatica Memoria magnetica a t. Quella costituita da un cilindro nella cui superficie laterale si archiviavano informazioni. storia Soldati adibiti a suonare il t. (tamburini) si trovano già nella seconda metà del 17° sec.,con un t. maggiore in ogni reggimento di fanteria e in ogni compagnia dei reggimenti di dragoni. Nel 1778 vi sono due tamburini per ogni compagnia di fanteria. Nel 1798 furono aboliti quelli nei reggimenti di cavalleria.
A Firenze e in altre città italiane dell’età comunale, era detta t. la cassetta chiusa a chiave, appesa o murata in luogo pubblico, spesso nelle chiese, nella quale venivano segretamente introdotte le denunce (tamburagioni) contro cittadini che avessero commesso qualche reato, che venivano poi esaminate dal magistrato il cui nome era scritto sulla cassetta stessa.