Aeromobile a sostentazione statica (aerostato), capace di compiere evoluzioni autonomamente per effetto di gruppi propulsori e di superfici stabilizzatrici e di comando; in marcia, oltre la spinta statica e la resistenza all’avanzamento, si possono avere forze aerodinamiche, portanti o no.
Le parti essenziali costituenti un d. sono: l’ involucro, che contiene il gas sostentatore, ha sempre forma di buona penetrazione ed è trasversalmente suddiviso in compartimenti stagni per un duplice scopo: ridurre le perdite di sostentazione dovute alla fuoruscita del gas per un’eventuale lacerazione dell’involucro, e contenere le fluttuazioni longitudinali della massa dei gas nel moto vario, nocive per la stabilità; l’ ossatura resistente, sulla quale insistono i carichi e la forza sostentatrice; gli impennaggi verticali e orizzontali, composti di parti fisse e mobili, analoghi come nomenclatura e funzione a quelli dei velivoli; la cabina, di comando e per passeggeri; le navicelle contenenti i gruppi motopropulsori; le valvole, sia per la camera del gas, disposte generalmente sulla parte dorsale, sia per la camera d’aria o di compensazione, che ha lo scopo di mantenere stabile la forma dell’involucro.
A seconda del sistema utilizzato per assicurare l’indeformabilità dell’involucro i d. si classificano in flosci, semirigidi e rigidi. I d. flosci sono completamente privi di qualsiasi dispositivo di irrigidimento (v. .); per essi la stoffa stessa dell’involucro costituisce l’ossatura resistente agli sforzi di varia natura indotti dal gas e dai carichi esterni, e la forma è mantenuta esclusivamente dalla pressione del gas sostentatore; la cabina è sospesa all’involucro mediante funi. I d. semirigidi, in genere di media cubatura (15.000-30.000 m3), hanno la forma esterna mantenuta dall’azione combinata della pressione del gas interno e di una struttura rigida metallica che provvede ad assorbire gli sforzi di pressione del gas e i momenti flettenti. Nei d. rigidi (cubatura dell’ordine dei 100.000 m3) la forma esterna è mantenuta interamente da un’armatura resistente e l’involucro ha quindi esclusivamente funzione di rivestimento.
Un aerostato d. fu progettato sin dal 1783 dal francese J.-B.-M. Meusnier; nel 1852 H.-J. Giffard costruì un d. dotato di motore a vapore azionante un’elica. Nel 1884 il d. di C. Renard e A.C. Krebs effettuava per la prima volta un percorso aereo in circuito chiuso. Ma lo sviluppo dei d., a opera principalmente di F. Zeppelin e A. Santos Dumont, si ebbe solo verso la fine del 19° secolo, quando fu possibile disporre di motori potenti e leggeri.
Quasi tutti i dirigibili ebbero vita più o meno breve e andarono distrutti per incidenti di varia natura. Il d. infatti per la sua stessa struttura e per la sua mole presenta notevoli svantaggi rispetto all’aeroplano; la grande vulnerabilità, le difficoltà di manovra a terra, l’elevata soggezione alle avversità atmosferiche e la velocità relativamente modesta ne fecero cessare quasi del tutto la costruzione, anche nei grandi Stati, già prima della Seconda guerra mondiale. Attualmente piccoli d. flosci sono impiegati per scopi turistici o pubblicitari e per riprese televisive.
Tra i modelli più recenti figura la serie di d. Sentinel della Westinghouse, del tipo floscio, dotati di una moderna avionica, e destinati al trasporto di turisti; ne è stata studiata anche una versione militare, che ospita una grande antenna radar nell’involucro e potrebbe adempiere alla stessa funzione degli aerei AWACS ma con un’autonomia molto maggiore.