stabilizzazione economia Politica di s. Impiego di politiche monetarie o fiscali (o loro combinazioni) riferito a variabili, soprattutto macroeconomiche (quali, per es., il livello generale dei prezzi, l’occupazione) al fine di moderare le loro fluttuazioni nel tempo. Si parla di s. anche con riferimento al tasso di cambio, intendendo per s. dei cambi il provvedimento di politica economica diretto a renderli stabili neutralizzando le oscillazioni dei corsi.
La problematica relativa alle politiche di s. ha come antecedente logico da un lato la possibilità (messa in luce da J.M. Keynes) che la domanda globale sia inadeguata a garantire il mantenimento dell’occupazione piena, e dall’altro che essa si riveli eccessiva rispetto alla capacità produttiva del sistema economico, determinando l’insorgere dell’inflazione. Il fine delle politiche di s. diventa così quello di assicurare che la domanda globale si sviluppi nel tempo in misura adeguata ad assorbire gli incrementi del reddito reale prodotto, senza carenze che potrebbero compromettere la stabilità dei livelli di occupazione, né eccessi che potrebbero dar luogo a processi inflazionistici.
Pareri discordi fra gli economisti riguardano prevalentemente le priorità e gli strumenti delle politiche di stabilizzazione. Gli economisti keynesiani sostengono infatti che per conseguire le finalità della piena occupazione, di una soddisfacente crescita economica e dell’equilibrio della bilancia dei pagamenti vanno adoperate prevalentemente misure di politica fiscale, negando importanza alla politica monetaria come strumento di stabilizzazione. Dal canto loro i monetaristi ritengono che esista una relazione diretta e stabile fra quantità di moneta e dimensioni della domanda globale, di modo che le variazioni del deficit del bilancio, nella misura in cui non si traducono in variazioni della quantità di moneta in circolazione, restano senza effetto sul livello della domanda globale, limitandosi a modificarne la composizione, trasferendo cioè risorse dal settore privato a quello pubblico e viceversa. Lo strumento più efficace di controllo della domanda globale sarebbe, in questa prospettiva, la politica monetaria, fondata sul controllo della quantità di moneta in circolazione.
La posizione dei monetaristi è stata in seguito ripresa dalla nuova macroeconomia classica che sostiene l’inutilità, o addirittura la dannosità, di interventi di politica di stabilizzazione. Nonostante il dibattito sugli strumenti appropriati di politica economica da utilizzare al fine di moderare le fluttuazioni del sistema economico, nella pratica le politiche monetarie e fiscali sono strettamente legate e le scelte degli organi di governo riguardano prevalentemente la combinazione di tali provvedimenti.
Si definiscono stabilizzatori automatici i meccanismi istituzionali di carattere economico tendenti ad attenuare le oscillazioni del ciclo senza alcun intervento esplicito del governo. Gli stabilizzatori quali, per es., l’imposta progressiva sul reddito, i contributi all’assistenza sociale, i sussidi di disoccupazione, assicurano una contrazione del potere d’acquisto degli operatori economici nelle fasi di espansione e un aumento in corrispondenza di fasi di recessione. In contrasto con gli stabilizzatori non automatici (adozione di nuove o maggiori imposte, stanziamento di nuove spese), quelli automatici garantiscono un intervento pubblico immediato che non soffre di ritardi dovuti all’osservazione della fase economica e alle conseguenti decisioni di carattere amministrativo. tecnica Nelle costruzioni, la s. è il procedimento meccanico di miscelazione di un terreno in sito, cui si ricorre, specie nelle costruzioni stradali (ma anche, per es., per dighe in terra), al fine di migliorare le caratteristiche fisiche e meccaniche (capacità portante, sensibilità all’azione disgregatrice dell’acqua ecc.) con l’aggiunta di acqua e di altre terre in proporzioni opportune, ed eventualmente anche con l’aggiunta di un legante, naturale o chimico. Tale procedimento, in mancanza di materiale idoneo per la costruzione di massicciate del tipo usuale, risolve spesso il problema di eseguire strade economiche e tecnicamente efficienti.