velo anatomia Formazione o organo membranoso. V. virginale L’imene. V. pendulo (o velopendulo, o v. palatino, v. del palato, v. mobile del palato) Formazione muscolo-membranosa che prolunga dorsalmente la volta palatina e contribuisce a separare la cavità orale dalle fosse nasali, costituendo la parete posteriore della bocca. Il suo margine inferiore, libero e sottile, presenta un prolungamento mediano, l’ugola. botanica L’involucro membranaceo che avvolge il corpo fruttifero dei funghi della famiglia Agaricacee, quando questo comincia a svilupparsi; esso si accresce assieme con il corpo fruttifero, però a un certo punto viene teso eccessivamente da questo e si lacera, lasciando dei residui, che sono squame o verruche alla superficie del cappello e una sorta di coppa, più o meno evidente, detta volva, alla base del gambo. Questo v. è detto universale o totale, in contrapposizione al v. parziale, che è la membrana che unisce il margine del cappello con il gambo; anche questo a un certo punto si lacera ricadendo sul gambo in forma di anello o di brandelli irregolari.
Nelle radici aeree delle Orchidacee e Aracee epifite v. radicale, o velamen , è l’epidermide (fino a 20 strati di cellule), persistente, costituita da cellule con ispessimenti nelle membrane; il v. radicale agisce come le foglie degli sfagni, cioè bagnato assorbe e trattiene l’acqua, che può passare per via osmotica nelle cellule della sottostante corteccia, le quali contengono cloroplasti e perciò, mentre nel secco tali radici sono biancastre, inumidite appaiono verdi. economia V. monetario (o moneta-v.) Espressione corrispondente al concetto di neutralità (➔) della moneta, utilizzato soprattutto nell’ambito della teoria monetarista. Poiché risulta che la variazione della quantità di moneta in circolazione non influenza il volume degli scambi reali e i prezzi relativi dei beni e dei servizi, ma solo il livello generale dei prezzi, le funzioni della moneta sono paragonate a un v. che nasconde, ma non determina, i processi economici reali. religione Il v. del tempio di Gerusalemme era la tenda di stoffa preziosa che nascondeva alla vista il santuario dov’era collocata l’arca.
Nella liturgia e nella prassi della Chiesa romana, il v. ha vari usi che possono riferirsi alle persone o agli oggetti. Riguardano le persone: il v. battesimale, di lino bianco; il v. omerale di stoffa serica variamente colorata, che può essere posto sulle spalle del sacerdote nelle processioni e nelle benedizioni eucaristiche. Si riferiscono agli oggetti: il v. del calice, che serve a coprirlo al principio e alla fine della messa, di solito della stessa stoffa e dello stesso colore della casula, oppure bianco; il v. del tabernacolo, del colore corrispondente in ciascun giorno a quello delle vesti sacerdotali (oppure del colore del tempo liturgico); il v. della pisside, per coprire (non è però obbligatorio) questo vaso sacro quando contiene le specie sacramentali.
Il v. religioso, di probazione o di professione, è la benda di tela che portano sul capo le novizie e le monache, simbolo dello stato monacale. tecnica Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana ecc., destinato a usi molteplici: per coprire il volto (veletta), il capo, le spalle, per la confezione di biancheria e vesti femminili.
Nell’industria tessile, con significato specifico, il termine indica l’insieme di fibre discontinue che si presenta all’uscita della carda o della pettinatrice, oppure l’insieme di fibre che viene preparato da alcune macchine per la formazione di non tessuti; nel primo caso il v. è costituito da fibre più o meno parallelizzate, nel secondo caso le fibre sono invece di proposito disposte senza alcuna direzione preferenziale. zoologia Restringimento anulare del margine dell’ombrella delle meduse craspedote, che con le sue ritmiche contrazioni ne provoca il movimento. Nei Molluschi, l’espansione ciliata che si trova nella parte anteriore della larva veliger. Nei Cefalocordati, membrana che separa la cavità orale dalla faringe, e che corrisponde al confine tra cavità orale e faringe dei Vertebrati Gnatostomi.