Ramo della zoologia che si occupa dello studio degli Insetti. I molteplici motivi di interesse, di ordine economico, scientifico, medico e amatoriale, hanno determinato una notevole affermazione di questa disciplina, la cui specializzazione ha raggiunto livelli elevati.
Le prime notizie scientifiche sugli insetti si trovano in Aristotele, che descrisse la metamorfosi di alcuni insetti, ma l’e. si sviluppò a partire dal 16° sec., grazie all’invenzione del microscopio e agli studi di scienziati come U. Aldrovandi, K. von Gesner, J. Jonston, e nel 17° sec. a quelli di F. Cesi, M. Malpighi, A. van Leeuwenhoek e J. Swammerdam, la cui classificazione, con quella di J. Ray, prelude alle linee principali della sistematica moderna. Nel 18° sec. videro la luce alcune opere celebri di A. Vallisnieri, M.S. Merian, C. De Geer, C. Bonnet. Nelle Mémoires pour servir à l’histoire des insectes (1734-42) di R.-A. de Réaumur, lo studio di morfologia e anatomia è accompagnato da quello di sviluppo, ecologia e storia naturale di un gran numero di specie.
La riforma della classificazione zoologica attuata da Linneo segnò una nuova fase anche nell’entomologia. L’opera linneana fu perfezionata da numerosi entomologi, fra cui J.C. Fabricius e J.C. Illiger. Nel 19° e 20° sec. gli sviluppi dell’e. divengono ancora più rapidi e notevoli: sono approfondite le conoscenze di sistematica, anatomia e istologia; F. e P. Huber, e in seguito J.-H. Fabre proseguono le ricerche su ecologia ed etologia. Dagli anni 1950, grazie all’applicazione di nuove tecniche d’indagine, rese possibili anche dall’impiego di microscopi elettronici, oscilloscopi, spettrofotometri ecc., l’e. partecipa allo sviluppo della biologia, con contributi di primaria importanza, fra i quali la scoperta di citocromi e l’ipotesi «un gene-un enzima» formulata da G.W. Beadle e E.L. Tatum, in seguito ad analisi genetiche e biochimiche sul moscerino dell’aceto (Drosophila).
L’e. moderna contribuisce allo studio dei grandi problemi biologici anche in etologia ed ecologia. La decodificazione del ‘linguaggio’ con cui le api esploratrici comunicano alle compagne la direzione e la distanza di una data fonte di cibo, ha valso a K. von Frisch il premio Nobel per la fisiologia o la medicina (1973). Grande rilievo hanno avuto le ricerche sul ruolo ecologico delle grandi società degli insetti negli ecosistemi naturali (e/o antropizzati).
L’e. agraria e l’e. medica sono discipline moderne. Notizie su insetti nocivi si avevano fin dai tempi antichi, ma soltanto in epoche recenti si poté misurarne l’importanza economica e ci si dedicò alla ricerca dei mezzi per arginarne i danni. La conoscenza delle abitudini e del ciclo di sviluppo degli insetti dannosi è alla base dell’ e. applicata, la cui importanza ha fatto nascere istituti specializzati destinati a studiare e combattere le specie nocive e a diffondere le specie che distruggono quelle dannose.
L’ e. agraria si occupa principalmente degli insetti dannosi all’agricoltura e alle foreste. L’attività distruttiva degli insetti sarebbe, in realtà, in equilibrio con le capacità di sopravvivenza delle piante se l’uomo non avesse alterato questo equilibrio, con l’uso indiscriminato di insetticidi che eliminano, oltre agli insetti dannosi, anche i loro predatori.
L’ e. medica si occupa degli insetti dannosi all’uomo e agli animali domestici: i parassiti esterni come gli ematofagi e i Mallofagi, i parassiti interni quali i Ditteri Estridi e Gastrofilidi che trascorrono gran parte della vita larvale entro il corpo di Mammiferi. Il campo più sviluppato dell’e. medica è lo studio degli insetti vettori di malattie: per es. le zanzare, che trasmettono il plasmodio della malaria o gli agenti patogeni di febbre gialla e di altre gravi malattie umane; le mosche del genere Glossina, che trasmettono tripanosomi; la pulce, che trasmette la tenia del cane. Molti insetti inoltre trasmettono virus. Solo l’individuazione e la descrizione dei cicli biologici degli insetti vettori di malattie (come fece G.B. Grassi per l’anofele) consentono di definire i metodi per combatterli.
Rami speciali dell’e. applicata sono la bachicoltura e l’apicoltura.