inizio del 1°. Molto discusso è ancora il centro di origine della sua industria: C. Blinkenberg e J.J. Forbes pensavano al paese degli Ittiti, mentre O. Montelius riteneva che fosse l’isola di Creta. In ogni modo le regioni dell’Asia Minore ebbero una posizione preminente nella propagazione dell’industria siderurgica nel mondo antico. La diffusione del ferro fu lenta e in un primo periodo esso fu usato solamente per piccoli oggetti ornamentali; il suo utilizzo al posto del bronzo fu per molto tempo ostacolato dal fatto che negli antichi forni non si raggiungeva una temperatura sufficiente alla fusione, ottenendosi così un metallo in forma spugnosa di difficile lavorazione (per ripetuta battitura del metallo si otteneva solo ferro saldato) e di mediocri proprietà meccaniche. Solo con l’introduzione di alcuni trattamenti particolari (tempra, rinvenimento, cementazione) si poterono fabbricare su larga scala armi e strumenti da lavoro. Oggetti caratteristici dell’Età del Ferro sono le asce a cannone, a tallone, la scure con occhio e la bipenne, oltre al rasoio semilunato ecc.
In questo periodo le popolazioni dedite alla pastorizia e all’agricoltura furono indotte da continue guerre e da invasioni ad abbandonare quasi ovunque le abitazioni all’aperto lungo i fiumi per trincerarsi sulle alture proteggendo gli abitati con argini fortificati e muraglie. Nelle sepolture, generalmente a cremazione, il corredo funebre è costituito prevalentemente da armi di offesa e difesa.
Con l’inizio di questa civiltà ebbe origine la storia della Grecia e delle regioni meridionali dell’Italia; l’Assiria divenne una potenza; si sviluppò la colonizzazione ellenica nel Mediterraneo e sulle coste dell’Asia Minore; si affermò la civiltà etrusca; sorse Roma. Nell’India e nella Cina una civiltà del ferro fece seguito a quella del Bronzo, mentre in gran parte dell’Africa nera e nel bacino del Nilo una vera e propria industria del ferro si sviluppò senza una intermedia civiltà del Bronzo. Mancò una vera conoscenza del ferro nel continente americano. In Egitto la civiltà del ferro ebbe il primo sviluppo con il Nuovo Regno tebano, mentre nello stesso tempo apparvero le prime armi di ferro nelle tombe cretesi. Nella Russia orientale e nella Finlandia una vera civiltà del ferro compare con l’era volgare, mentre nella Scandinavia e nella Russia artica perdurarono fino a tempi storici aspetti culturali neolitici. Nell’Europa centrale e occidentale la civiltà del ferro ha inizio nel 7° sec. a.C. con le fasi C e D della cultura di Hallstatt (9°-5° sec. a.C.), cui seguì quella di La Tène (5°-1° sec. a.C.). Nell’Europa nordica l’inizio della civiltà del ferro coincide con il periodo di La Tène. In Italia la civiltà del ferro si è sviluppata prima che nell’Europa centrale e con forme originali e indipendenti. In Sicilia, l’Età del Ferro corrisponde alla quarta fase di Pantalica (➔ Cassibile). Nell’Italia meridionale tirrenica si sviluppa la cultura delle tombe a fossa, sul versante adriatico la cultura apula e quella picena, nell’Italia centrale la cultura laziale e la facies del gruppo di Terni. La civiltà villanoviana fiorisce nell’Emilia, in Toscana e nel Lazio settentrionale; necropoli villanoviane sono venute alla luce anche a Fermo nelle Marche, e a Pontecagnano e Sala Consilina (Salerno). Nell’Italia settentrionale a N del Po le due principali culture dell’Età del Ferro sono la cultura di Golasecca, diffusa in Piemonte e Lombardia, e quella atestina diffusa nel Veneto.