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Interesse ad agire

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Nel diritto processuale, interesse a ottenere un bene (accertamento, costituzione di una situazione giuridica, restituzione o riparazione) a opera degli organi pubblici (giurisdizionali, amministrativi).

Nel processo civile l’interesse ad agire costituisce, insieme alla legittimazione ad agire e alla possibilità giuridica, una condizione dell’azione. Ciò comporta che esso debba esistere durante tutta la durata del processo. E così, laddove non sia presente nella domanda, costituendo un suo requisito di natura sostanziale, il giudice non può arrivare a esaminare il merito della causa ma si deve arrestare a una fase precedente e pronunciare una sentenza di rito. Se, al contrario, l’interesse ad agire venisse meno nel corso della causa, si configurerebbe la cessazione della materia del contendere, con conseguente e relativa pronuncia di rito. L’interesse ad agire deve esistere anche e soprattutto nella fase di decisione della causa; infine, in quella d’impugnazione, altrimenti quest’ultima deve essere dichiarata inammissibile. La mancanza dell’interesse ad agire può essere rilevata anche d’ufficio, in ogni stato e grado del processo, come prevede l’art. 100 c.p.c., disponendo che «per proporre una domanda o per contraddire alla stessa è necessario avervi interesse».

La maggior parte dei giuristi identifica l’interesse ad agire nel bisogno di tutela giurisdizionale da parte del singolo, nel caso in cui egli, vantando un diritto rilevante per l’ordinamento, lo veda leso o inattuato e necessiti, rispettivamente, il ripristino dello status quo ante o la sua attuazione mediante l’esperimento dell’azione giudiziale. L’interesse ad agire è l’affermazione dei fatti previsti dalle norme che legittimano il ricorso alla tutela tipica, quella espressamente prevista dal legislatore e non, invece, l’esistenza reale di tali fatti, giacché altrimenti ci si troverebbe di fronte al risultato del processo: la sentenza di merito.

Nell’azione di condanna, l’interesse ad agire si fa valere nell’affermazione dei fatti costitutivi e lesivi del diritto. In caso di tutela di mero accertamento, esso consiste nel vanto o nella contestazione del diritto. Nell’azione costitutiva necessaria è nell’affermazione dei fatti previsti dalla norma che impone, al verificarsi di determinate circostanze, il ricorso agli organi giurisdizionali per ottenere la costituzione, modificazione o estinzione del rapporto giuridico. Infine, nella richiesta di tutela costitutiva non necessaria, l’interesse ad agire consisterà, come nella condanna, nell’affermazione dei fatti costitutivi e lesivi del diritto. Nella fase d’impugnazione l’interesse ad agire è nella soccombenza nel precedente grado di giudizio della parte che impugna. Ma, diversamente dall’interesse ad agire in primo grado, nella fase d’impugnazione, esso deve esistere realmente e non deve essere soltanto affermato. Ciò per l’evidente ragione che è facilmente ravvisabile nella stessa sentenza impugnata e non implica, per la valutazione della sua esistenza, l’esperimento dell’impugnazione. Infine, si parla di interesse ad agire nell’esecuzione forzata, ma ciò è improprio in quanto unica condizione di tale procedimento è costituita dal titolo esecutivo.

Voci correlate

Azione. Diritto processuale civile

Legittimazione ad agire

Vedi anche
Legittimazione ad agire Nel diritto processuale civile, la legittimazione ad agire è la titolarità del diritto di azione, anche detta legitimatio ad causam; l’istituto opera sul piano soggettivo, determinando colui che ha il potere di costituire il dovere decisorio del giudice di pronunciarsi sul rapporto giuridico dedotto ... azione diritto 1. L’azione nel diritto processuale civile Diritto di agire in giudizio per ottenere la tutela giurisdizionale, che l’art. 24, co. 1, Cost. garantisce a tutti, sulla base della mera affermazione che un proprio diritto è stato violato. L’azione viene individuata, perciò, nel potere processuale ... Processo civile In generale, con il termine processo si intende il complesso delle attività e delle forme mediante le quali appositi organi prestabiliti dalla legge esercitano, con l’osservanza di determinate modalità, il potere di giurisdizione, cioè attuano nel caso concreto il comando della legge. Il processo civile, ... Principio dispositivo Principio nel passato espresso dalla regola generale iudex iuxta alligata et provata iudicare debet e del quale oggi si assumono due diverse nozioni. Si parla di principio dispositivo in senso sostanziale con riferimento alla disponibilità dell’oggetto del processo. Trova espressione, da un lato, nell’art. ...
Categorie
  • DIRITTO PROCESSUALE in Diritto
Tag
  • DIRITTO PROCESSUALE CIVILE
  • ESECUZIONE FORZATA
  • RAPPORTO GIURIDICO
  • TITOLO ESECUTIVO
  • IMPUGNAZIONE
Vocabolario
interèsse
interesse interèsse (ant. e pop. tosc. interèsso) s. m. [dal verbo lat. interesse «essere in mezzo; partecipare; importare», comp. di inter «tra» e esse «essere»]. – 1. Il prezzo pagato, o che dev’essere pagato, dal debitore per l’uso del...
agire
agire v. intr. [dal fr. agir, che è dal lat. agĕre «spingere», e poi «fare, compiere un’azione»] (io agisco, tu agisci, ecc.; aus. avere). – 1. a. Fare, operare in genere (sottintendendo l’oggetto dell’azione, che per lo più è di una certa...
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